SpettacoloMalika Ayane sul razzismo: «Lasciare morire la gente in mare è disumano»
CoverMedia
20.3.2019 - 16:35
La cantante è figlia di madre italiana e padre marocchino, eredità che l’ha spesso portata a confrontarsi con intolleranza e disagio.
Malika Ayane detesta profondamente il razzismo.
La cantante è figlia di madre italiana e padre marocchino, eredità che l’ha spesso portata a confrontarsi con intolleranza e disagio.
E nella sua ultima intervista con Vanity Fair la 35enne esprime la sua opinione su un argomento che per settimane ha tenuto banco: il confronto tra Matteo Salvini e Claudio Baglioni sulla situazione migranti in Italia.
«Io sto con Baglioni. Se qualcuno pensa che si risolva il fenomeno migratorio bloccando qualche barcone, non ha capito niente», afferma Malika Ayane a Vanity Fair.
«Al di là di ogni considerazione politica, è inconcepibile lasciare morire delle persone in mare. E in questa politica non c’è solo razzismo, c’è qualcosa di più: c’è un che di disumano».
L’ultimo album della Ayane è stato realizzato tra Milano, Parigi, Londra e Berlino, mentre il recente tour ha avuto sede in teatri e club d’Italia.
Il prossimo progetto? Potrebbe portarla addirittura in Asia.
«Parlavo ridendo con Roberto Vernetti, che ha lavorato con me sugli arrangiamenti delle due tournée», racconta Malika a Radio Italia.
«Di andare in Cambogia, in totale controtendenza. Quando tutti vanno negli Stati Uniti, noi andiamo in Oriente».
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