Educazione Maria Grazia Cucinotta: «Ci vuole un'ora di cinematografia a scuola»

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29.3.2024 - 13:02

Maria Grazia Cucinotta
Maria Grazia Cucinotta

Il 3 aprile l’attrice sarà sullo schermo accanto a Vincent Riotta nel film «Il Meglio di Te» e ammette: «Bisognerebbe inserire nelle scuole un'ora di cinematografia a settimana perché anche quella è la nostra cultura».

29.3.2024 - 13:02

In occasione della presentazione di «Il Meglio di Te», l'ultima opera cinematografica che vede Maria Grazia Cucinotta brillare sullo schermo accanto a Vincent Riotta sotto la regia di Fabrizio Maria Cortese, l'attrice si è aperta in un dialogo profondo, che trascende i confini del film per abbracciare il cinema italiano nella sua interezza.

Previsto per il 3 aprile su Rai1, «Il Meglio di Te» promette di esplorare temi universali di amore, perdita e redenzione. Tuttavia, l'intervento di Cucinotta durante la presentazione ha posto l'accento su una questione ancor più vasta: l'urgenza di riscoprire e valorizzare il patrimonio cinematografico italiano tra le giovani generazioni.

«I ragazzi, che allora non c'erano, devono sapere chi era Massimo. All'estero viene studiato nelle più rinomate università sia di cinematografia che di tutte le discipline e anche nelle scuole, dove si studia spesso cinema e teatro», ha esordito Cucinotta, evocando la figura di Massimo Troisi, suo compagno di set in «Il Postino».

«Bisognerebbe inserire nelle scuole un'ora di cinematografia»

L'attrice ha proseguito, criticando l'attuale sistema educativo italiano per la sua mancanza di attenzione verso il cinema come disciplina di studio. «Oggi, purtroppo, i giovani italiani non sanno nemmeno chi siano De Sica o Fellini; non studiano cinematografia mentre negli Stati Uniti si studia Il Postino».

La soluzione proposta da Cucinotta è semplice: l'introduzione di un'ora di cinematografia a settimana nelle scuole, per insegnare ai giovani la ricchezza e il valore della settima arte italiana.

«Penso bisognerebbe inserire nelle scuole un'ora di cinematografia a settimana perché anche quella è la nostra cultura», ha insistito, evidenziando come il cinema non sia solo intrattenimento, ma un pilastro fondamentale della cultura e della storia italiana.

«Abbiamo grandissimi registi, interpreti, sceneggiatori, costumisti, non siamo secondi a nessuno», afferma ribadendo la necessità di un cambio di rotta nella percezione e nell'educazione cinematografica in Italia.

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