SpettacoloPaul McCartney: «Sono disgustato e arrabbiato»
CoverMedia
6.6.2020 - 13:10
Nel 1964 i Beatles si rifiutarono di suonare per un pubblico segregato a Jacksonville, in Florida, costringendo i funzionari della sede ad abrogare le loro regole.
I diffusi casi di brutalità poliziesca e razzismo sistematico negli Stati Uniti hanno «disgustato e arrabbiato» Paul McCartney.
L’icona dei Beatles è l’ultima celebrità a esprimere la propria opinione sulle proteste di Black Lives Matter, scatenate dalla brutale uccisione dell'afroamericano George Floyd, per mano di un agente di polizia bianco.
«Continuiamo a vedere le proteste e le manifestazioni in tutto il mondo, so che molti di noi vogliono sapere esattamente cosa possiamo fare per aiutare. Nessuno di noi ha tutte le risposte, e non esiste una soluzione rapida, ma dobbiamo cambiare», ha condiviso online Paul McCartney
«Dobbiamo tutti lavorare insieme per vincere il razzismo in qualsiasi forma. Dobbiamo imparare di più, ascoltare di più, parlare di più, educare noi stessi e, soprattutto, agire».
Il rocker, che ha fornito collegamenti con organizzazioni come Black Lives Matter, Color of Change e la National Association for the Advancement of Colored People, ha combattuto per la parità di diritti nel lontano 1964. Quando lui e i Beatles si rifiutarono di suonare per un pubblico segregato a Jacksonville, in Florida, costringendo i funzionari della sede ad abrogare le loro regole.
Il loro spettacolo al Gator Bowl è diventato il primo a presentare un pubblico non segregato e ha spinto i Fab Four a introdurre nel contratto una nuova clausola di «buon senso», garantendo che le loro folle non sarebbero state separate in base alla razza.
Condividendo la sua frustrazione per le questioni razziali in corso, molto tempo dopo le lotte per i diritti civili, McCartney afferma: «Sono disgustato e arrabbiato, che a distanza di 60 anni il mondo sia nuovamente sotto shock per le orribili scene dell'assurda e insensata morte di George Floyd causate del razzismo poliziesco».
Concludendo: «Chiedo giustizia per la famiglia di George Floyd, voglio giustizia per tutti coloro che sono morti e hanno sofferto. Il silenzio non è un’opzione».
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