Spettacolo Pierfrancesco Favino: «Non potevo tradire la memoria di Bettino Craxi»

CoverMedia

14.1.2020 - 13:15

Source: Covermedia

«Hammamet» diretto da Gianni Amelio racconta gli ultimi anni di vita del leader socialista, un uomo che ha perso il potere e va verso la morte.

L’ultima interpretazione di Pierfrancesco Favino è senza dubbio la più incredibile.

In «Hammamet» diretto da Gianni Amelio, l’attore romano veste i panni di Bettino Craxi, rievocando un uomo che ha perso il potere e va verso la morte.

«Sapevo di non dover tradire la memoria che tanti hanno di lui», dichiara Pierfrancesco Favino a Amica.

«Le sfide sono state molte. Il segreto non è solo una riproduzione “tecnica”. Credo che il film abbia nel rapporto tra padre e figlia uno dei suoi aspetti più emozionanti. Mi ha fatto ritornare figlio. E ripensare a mio padre, mio suocero, o Craxi».

Per rendere unica l’interpretazione di Craxi ci sono volute ore di make-up, realizzando un trucco che rende Favino irriconoscibile.

«Il trucco? È essenziale solo se viene alimentato da qualcosa che ti nasce dall’interno - commenta Pierfrancesco -. Con Andrea Leanza, Federica Castelli e Massimiliano Duranti abbiamo lavorato quasi un anno perché il trucco fosse la chiave attraverso la quale… ci si potesse scordare del trucco».

D’altra parte, il volto di Craxi e suoi occhialoni sono impressi nella memoria di molti.

«Tutte le mattine, c’era il rituale delle sopracciglia. Quando le mettevo, e poi infilavo gli occhiali, quello era il momento in cui mi dimenticavo di me. Cinque ore e mezza ogni mattina…».

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