Spettacolo Sandra Bullock: lo stalker si è suicidato

CoverMedia

3.5.2018 - 09:33

Joshua Corbett si è barricato nella sua casa e poi si è tolto la vita: la polizia stava cercando di arrestarlo per violazione della libertà vigilata.

L’uomo che per anni ha perseguitato Sandra Bullock si è tolto la vita, dopo un’estenuante trattativa con la polizia e la Squadra speciale anticrimine, conclusasi nel peggiore dei modi.

Joshua Corbett era stato dimesso da una clinica psichiatrica lo scorso anno e condannato a cinque anni di libertà vigilata, pena che gli era stata inflitta per aver minacciato l’attrice ed essersi intrufolato nella sua casa di Hollywood.

Gli agenti, ieri, mercoledì 2 maggio, si erano recati nella sua proprietà de La Crescenta (California) per arrestarlo, poiché l’uomo aveva violato i termini della libertà vigilata.

Dopo aver chiesto alla polizia di andarsene - e in seguito a delle negoziazioni durate a lungo -, l’uomo, 42 anni, si è suicidato all’interno della sua proprietà.

Il corpo è stato rinvenuto dalla polizia e dalla Squadra speciale anticrimine, a quel punto costretti a sfondare la porta d’ingresso della casa.

Sandra aveva manifestato un certo dissenso alla notizia che Corbett era stato dimesso dalla clinica psichiatrica nel giugno del 2017, tanto da chiedere al giudice che le venisse concessa un’ordinanza restrittiva contro l’uomo, in vigore fino al giugno 2022.

Nel 2014, Sandra fu costretta a nascondersi all’interno di un armadio e a chiamare la polizia dopo essersi accorta che Corbett era riuscito ad entrare nella sua proprietà di West Los Angeles. In seguito all’arrivo della polizia, l’uomo venne arrestato con l’accusa di tentata rapina, stalking e possesso illegale di armi.

Corbett, che aveva scavalcato un cancello per entrare nella proprietà, aveva con sé foto della Bullock e una lettera minatoria.

Al momento non era armato, ma la polizia trovò un vero e proprio arsenale nel suo garage.

Dopo aver deciso di collaborare con la giustizia, Corbett venne condannato a cinque anni di libertà vigilata.

In seguito alla sua scarcerazione, Ed McPherson, legale di Sandra, chiese al giudice di tramutare l’ordine restrittivo contro l’uomo da temporaneo a permanente.

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