Premio cinema svizzero«Soul of a Beast» record di 8 nomination per Premio cinema svizzero
zm, ats
24.1.2022 - 21:14
«Soul of a Beast» di Lorenz Merz è nominato ben otto volte per il Premio del cinema svizzero 2022. Ciò è stato reso noto, unitamente agli altri nominati, questa sera nel quadro delle 57esime Giornate di Soletta.
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24.01.2022, 21:14
24.01.2022, 21:18
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«Soul of a Beast» in agosto era stato l'unico film svizzero nel Concorso internazionale del Locarno Film Festival dove aveva anche festeggiato la sua prima mondiale. Ora concorre in otto categorie per un Quartz, ha indicato l'Ufficio federale della cultura (UFC) in occasione della Notte delle nomination a Soletta.
«Soul of a Beast» è nominato nelle categorie Miglior film, Migliore musica da film, Migliore fotografia, Miglior montaggio, Miglior suono, Migliore interpretazione da non protagonista, Migliore interprete maschile, Migliore interprete femminile.
La pellicola narra gli alti e bassi della vita dell'adolescente-padre Gabriel (Pablo Caprez), in particolare la sua relazione con Corey (Ella Rumpf), la ragazza del suo migliore amico Joel (Tonathiu Radzi), di cui si innamora.
Outsider sotto i riflettori
Con sei nomination, «La Mif» di Frédéric Baillif aspira anch'esso ad un numero considerevole di premi. Il vincitore dello Zurich Film Festival 2021 potrebbe anche essere nominato miglior film svizzero dell'anno. È anche in lizza per i trofei nelle categorie miglior sceneggiatura, miglior interprete femminile (Claudia Grob), miglior interpretazione da non protagonista (due volte, con Charlie Areddy e Anaïs Uldry) e miglior montaggio.
Nel dramma sociale di Baillif un gruppo di ragazze provenienti da famiglie disastrate si incontrano in un foyer e trovano una nuova famiglia: «La mif». I direttori diventano infatti come i loro nuovi genitori. Il fatto che gli adolescenti, alcuni dei quali sono stati gravemente traumatizzati, trovino protezione e sicurezza è il massimo credo della direttrice Lora. Ma i drammi non mancano.
Veterani dei Quartz in corsa
Per le performance degli attori protagonisti, i lungometraggi «Stürm: Bis wir tot sind oder frei» di Oliver Rihs e «Und morgen seid ihr tot» di Michael Steiner hanno un totale di tre nomination. Il due volte vincitore del Quartz Sven Schelker ("Und morgen seid ihr tot") e l'attore di «Stürm» Joel Basman, già vincitore di un Premio del cinema svizzero, sono in corsa con l'attore di «Soul of a Beast» Pablo Caprez.
Marie Leuenberger, che incarna l'avvocato di «Stürm», Barbara Hug, e che ha già vinto due Premi del cinema svizzero, è nominata come migliore attrice insieme a Ella Rumpf ("Soul of a Beast") e Claudia Grob ("La Mif").
«Und morgen seid ihr tot» può ambire inoltre ad un Quartz nelle categorie Migliore musica da film e Miglior fotografia.
Nuovo barlume di speranza per «Olga»
«Olga», la coproduzione franco-svizzera di Elie Grappe, che era in corsa agli Oscar di quest'anno per la Svizzera ma che poi non è riuscita a entrare nella shortlist, ha rinnovato la speranza ottenendo due nomination. La storia di una giovane ginnasta di origine ucraina che vuole assicurarsi un posto nella squadra nazionale svizzera mentre la rivolta di Piazza Maidan scoppia in Ucraina, sconvolgendo la sua vita, è in corsa per il miglior lungometraggio e la migliore sceneggiatura.
Inoltre, «Wet Sand» di Elene Naveriani e «Azor» di Andreas Fontana (nominato anche per la migliore sceneggiatura, la migliore fotografia e il miglior suono) si sono qualificati per il titolo di miglior lungometraggio.
Nella categoria documentari, «Apenas el sol» di Arami Ullón, «Dida» di Nikola Ilić e Corina Schwingruber Ilić, «Les guérisseurs» di Marie-Eve Hildbrand, «Ostrov – The Lost Island» di Laurent Stoop e Svetlana Rodina e «Réveil sur Mars» di Dea Gjionovci si contendono il primo premio.
Il Premio del cinema svizzero viene assegnato dall'UFC dal 1998. La cerimonia di premiazione di quest'anno avrà luogo il 25 marzo a Zurigo.