Invitato da Mosca Waters dei Pink Floyd all'ONU, Kiev lo critica

SDA / Red

8.2.2023 - 20:50

Un appello alla pace, ma da una posizione di neutralità che non risparmia critiche agli Usa. È questo il senso dell'intervento al Consiglio di sicurezza dell'Onu di Roger Waters, invitato a parlare dalla Russia. Una presa di posizione che con tutta probabilità non metterà fine agli attacchi di chi vede nel fondatore, bassista e cantante dei Pink Floyd un filo-putiniano.

Il musicista Roger Water durante il suo discorso via video.
Il musicista Roger Water durante il suo discorso via video.
KEYSTONE/EPA/JUSTIN LANE

8.2.2023 - 20:50

Accuse, in particolare, arrivategli dall'ex chitarrista David Gilmour (e consorte), che hanno ulteriormente aggravato gli antichi dissapori tra i due.

E di certo, Kiev non ha gradito l'intervento dell'artista al Palazzo di vetro, nel quale non legge alcun tentativo di mediazione: «Waters chiede un cessate il fuoco in Ucraina» ma «in realtà, dice 'date la terra alla Federazione russa, non perseguite i criminali di guerra, arrendetevi'», è l'attacco del consigliere presidenziale ucraino Mikhaylo Podolyak.

«Presidente (statunitense Joe) Biden, presidente (russo Vladimir Putin), presidente (ucraino Volodymyr) Zelensky, per favore cambiate il corso degli eventi, trovate un accordo oggi su un cessate il fuoco, anche se ovviamente questo sarà solo il punto di partenza», è stato l'appello lanciato da Waters dal Palazzo di vetro.

«L'invasione russa è stata provocata»

Poi la puntualizzazione: «L'invasione da parte della Russia è illegale e la condanno, ma non è stata non provocata, quindi condanno anche i provocatori nei termini più forti».

Chi sono i provocatori la voce dei Pink Floyd lo aveva già detto in un'intervista all'agenzia di stampa ufficiale russa Tass: gli americani, che a suo giudizio vogliono comandare il mondo.

E il conflitto in Ucraina, aveva aggiunto, è «una perfetta cortina di fumo per la classe dominante» che non vuole la fine delle ostilità.

La nuora di Gilmour è ucraina 

La moglie di Gilmour, la scrittrice Polly Samson, ha accusato Waters di essere «un difensore di Putin», e il marito, in un tweet, si è detto d'accordo con lei.

«Sei un antisemita fino al tuo marcio midollo», aveva scritto Samson, e ha accusato l'ex membro della band di essere un «apologeta di Vladimir Putin, bugiardo, ladro, ipocrita, evasore fiscale, misogino, megalomane e malato di invidia». Con un insulto finale: «Uno che canta in playback».

Gilmour, del resto, ha le sue ragioni per essere su posizioni diverse da quella di Waters. Sua nuora infatti è ucraina e dopo l'inizio del conflitto il chitarrista ha assunto una posizione decisamente filo-Kiev, registrando anche un singolo con il musicista ucraino Andriy Khlyvnyuk intitolato Hey, hey, Rise Up (Hey, hey, insorgete).

La nuova disputa sembra avere chiuso ogni possibilità di riappacificazione tra i due ex leader dei Pink Floyd, già protagonisti di attacchi reciproci e dispute legali per quasi 40 anni, per la precisione dall'uscita dell'ultimo album del gruppo, nel 1985, dal significativo e profetico titolo di The Final Cut (Il taglio definitivo).

SDA / Red