La Formula 1 ha dato uno spettacolo memorabile a Las Vegas, ma non tutto è andato liscio, pensando soprattutto alle prove cancellate a causa di un tombino sporgente e allo sgombero delle «fan zone». Ora il volante è passato agli avvocati, i quali stanno studiando un piano per un risarcimento danni elevatissimo.
Hai fretta? blue News riassume per te
- Venerdì scorso la sessione di allenamento di apertura a Las Vegas è stata annullata dopo 19 minuti a causa di un tombino difettoso.
- Il contrattempo ha suscitato grande rabbia tra gli spettatori paganti.
- Ora uno studio legale ha intentato una causa collettiva contro l'organizzatore del GP presso la Corte Federale del Nevada.
- Gli avvocati chiedono almeno 30'000 dollari di danni per ogni spettatore.
Dopo il fiasco dell'allenamento inaugurale a Las Vegas, la Formula 1 si trova ora in una disputa legale con un'accusa di negligenza. Lo studio legale Dimopoulos, insieme a JK Legal & Consulting, ha presentato, secondo quanto riferito dai media statunitensi, una «class action» (causa collettiva ndr.) contro l'organizzatore del Gran Premio presso il Tribunale Federale del Nevada.
A causa della sporgenza di un tombino sull'asfalto, le prime prove di giovedì scorso sono state interrotte dopo soli 19 minuti. Lo show ha potuto continuare solo dopo ore di ispezioni e riparazioni all'asfalto, ma la seconda sessione si è svolta di fronte a tribune già sgomberate.
Si tratta di «accuse di violazione del contratto, negligenza e pratiche commerciali fuorvianti contro gli imputati», cita il portale specializzato «motorsport.com». Secondo lo studio legale Dimopoulos, la pista «al momento della gara non era pronta».
Nella denuncia si afferma inoltre che la dirigenza della Formula 1, a Las Vegas è stata anche organizzatrice di una gara, ha trascurato di «riconoscere i difetti e/o l'installazioni difettose del tombino e di assicurarsi che la pista fosse pronta per l'allenamento».
Richiesti 30'000 dollari di risarcimento danni per spettatore
Lo studio legale Dimopoulos ha presentato una «class action» a nome di 35'000 fan che avevano acquistato biglietti per il giorno inaugurale. Gli avvocati chiedono almeno 30'000 dollari di risarcimento per spettatore. Si tratta quindi di almeno 1.05 miliardi di dollari americani, pari a circa 930 milioni di franchi svizzeri.
La Formula 1 aveva offerto buoni merce del valore di 200 dollari (circa 177 franchi) ai fan che avevano un biglietto per il giorno inaugurale. Secondo i querelanti, tuttavia, non è stata proposta alcuna restituzione del prezzo del biglietto. Per questo motivo ora si chiede un risarcimento finanziario.
«Se fossi un fan, demolirei l'intero posto», aveva detto il campione del mondo Max Verstappen - che ha vinto la gara domenica - in un'intervista rilasciata alla TV olandese, parlando a sostegno degli sfortunati spettatori.
Un «risarcimento per sofferenza emotiva»
La denuncia afferma inoltre: «I querelanti chiedono risarcimento per sofferenza emotiva in un importo da determinarsi dalla giuria, che sia giusto ed equo alla luce del comportamento intenzionale, imprudente e deliberato degli imputati».
L'organizzatore ha giustificato lo sgombero notturno delle «fan zone» principalmente con la protezione del lavoro dei dipendenti e la preoccupazione per la sicurezza.
«Non possiamo commentare le controversie legali - ha riferito un portavoce del Gran Premio - il nostro focus è quello di fornire ai nostri fan un'esperienza divertente in un ambiente sicuro, ciò è sempre la nostra massima priorità».