Ancora una volta, durante una partita del Messico, si sono verificati cori offensivi da parte dei tifosi. Nella partita - persa - contro gli Stati Uniti, anche in campo gli animi si sono scaldati non poco.
Grazie a una doppietta di Christian Pulisic e una rete di Ricardo Pepi, la Nazionale di calcio degli Stati Uniti ha raggiunto la finale della Nations League della CONCACAF, ovvero della Confederazione calcistica del Nord, Centro America e Caraibi. Nonostante ciò la vittoria per 3-0 contro il Messico di giovedì notte a Las Vegas è stata oscurata da una rissa sfociata in quattro espulsioni e da cori omofobi da parte dei tifosi.
Weston McKennie e Sergiño Dest per gli statunitensi, così come César Montes e Gerardo Arteaga per il Messico, sono stati espulsi anticipatamente dal campo durante un secondo tempo turbolento.
Inoltre l'arbitro Iván Barton di El Salvador, che aveva diretto la partita del girone di Germania e Giappone nell'ultima Coppa del Mondo, ha interrotto la partita al 90esimo minuto a causa dei cori omofobi. Barton non ha concesso i 12 minuti di recupero previsti, ma ha fischiato la fine all'ottavo minuto di recupero, quando i cori erano ripresi.
I tifosi messicani sono purtroppo noti per i loro cori omofobi. La FIFA ha sanzionato il Messico più di una dozzina di volte negli ultimi anni, facendo disputare delle partite a porte chiuse. Il massimo organo del calcio internazionale lo scorso dicembre aveva pure aperto un'indagine dopo l'eliminazione del Messico ai Mondiali in Qatar, sempre a causa dei cori dei tifosi messicani.
Domenica gli Stati Uniti sfideranno il Canada nella finale della Nations League della CONCACAF. I canadesi si sono qualificati per l'atto conclusivo della competizione dopo aver sconfitto il Panama grazie a una rete del giocatore del Bayern Alphonso Davies.