L'esonero improvviso di Abel Braga nel giorno del suo 69esimo compleanno ha scosso l'allenatore brasiliano che ha detto di non capire. Pronta la risposta del CEO del Lugano Martin Blaser.
Era maggio quando venne annunciato che il Lugano di Angelo Renzetti sarebbe passato nelle mani di una cordata italo-brasiliana.
Subito vennero assestati grossi colpi di mercato: l'ex giocatore del Chelsea Demba Ba per l'attacco e il pluridecorato allenatore brasiliano Abel Braga.
Il nuovo amministratore Thyago Rodrigo De Souza aveva annunciato l'arrivo del connazionale in pompa magna: «Il tecnico brasiliano da giocatore ha disputato gran parte della sua carriera in Brasile, con una breve parentesi in Francia al PSG tra il 1979 ed il 1981. Pochi anni dopo ha iniziato una lunghissima carriera da allenatore durante la quale, in 36 anni, ha conquistato più di 20 titoli». Un altro grandissimo dopo Zeman sulle rive del Ceresio, forse troppo grande pure lui.
Colpi di scena a non finire dalle parti del Cornaredo
Un mese dopo, per del denaro che non si è visto o magari per mancanza di fiducia, Renzetti si riprende il suo Lugano, trovandosi l'ex Chelsea sul libro paga e un allenatore 69enne che si trovava in Brasile già con le valigie in mano. Il presidente trova un accordo con il pluridecorato Braga e inizia così una nuova era.
Passano due mesi ed ecco finalmente arrivati a Lugano il tanto atteso compratore, statunitense stavolta. Joe Mansueto è uno solido che subito si è attorniato di gente capace a far da tramite tra Lugano e Chicago.
Negli ultimi giorni giocatori son partiti e altri sono arrivati, seguendo le nuove prospettive e la filosofia della nuova gestione.
Braga non è più in linea con la società
Oggi, un'altro fulmine si è scagliato dal cielo limpido sopra il Cornaredo: Abel Braga è stato esonerato. «Una decisione incomprensibile - ha detto a caldo l'allenatore brasiliano raggiunto dalla notizia - andava tutto bene. Non mi è mai capitata una cosa simile».
«Questo è il calcio - ha poi voluto specificare il mister che proprio oggi festeggia il suo 69esimo compleanno - un mondo dove succedono anche queste cose, anche se a mio avviso è una decisione incomprensibile. La squadra giocava bene e l'ambiente in seno al gruppo era straordinario. Inoltre a livello personale mi sentivo già a mio agio in città e nell'ambiente bianconero. È davvero un peccato».
Immediata e misurata, la comunicazione del club bianconero è arrivata per bocca del suo CEO, Martin Blaser.
«Non è una scelta fatta per mancanza di punti - ha raccontato Blaser ai microfoni della RSI - il nostro intento è di migliorarci sempre, perciò siamo convinti che l'allontanamento sia la scelta più opportuna in questo momento».
Una mancanza di visione comune, l'intenzione di costruire un nuovo corso su basi gettate da chi ora comanda, queste le motivazioni date dal CEO e riportate dal Corriere del Ticino.
«Ripeto a mia volta: parliamo delle idee profonde del nostro progetto. In campo e fuori. E credo che quando avremo individuato la nuova guida tecnica sarà più semplice capire la direzione che intendiamo intraprendere».
Chi sarà il successore del brasiliano?
Sempre al Corriere Blaser ha dichiarato di avere già dei nomi in vista, ma toccherà al dipartimento scouting occuparsi della faccenda.
«Ma fino a ieri non si è contattato nessuno proprio per il rispetto che nutriamo nei confronti di Braga. Quando ci sarà il nuovo mister, si parlerà anche del progetto e si capirà la scelta», ha concluso Il CEO dei bianconeri.
Nel frattempo la squadra verrà allenata da Mattia Croci Torti, già assistente di Braga.