Juve-Gate Buffon: «È l'anti potere che vuole battere il potere?»

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17.2.2023

 Gianluigi Buffon, 45 anni
 Gianluigi Buffon, 45 anni
IMAGO/Gribaudi/ImagePhoto

Oggi portiere del Parma in Serie B, il 45enne parla del difficile momento della Juventus, club per il quale ha giocato per 20 stagioni.

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Ha giocato per ben 20 stagioni con la maglia della Juventus, con essa, è andato in Serie B quando avrebbe potuto trovare un'altra squadra che gli permettesse di rimane in alto. Ma Gigi Buffon, che ha lasciato la Vecchia Signora da ormai due anni per tornare al suo Parma, come può dimenticare la Juve?

«Non hanno più nulla da perdere»

In questo nuovo momento difficile, dopo Calciopoli, per la società e i tifosi, l'ex numero 1 ha voluto dire qualcosa a proposito.

«Bisogna far leva, per ottenere il massimo, sull’unico aspetto positivo della vicenda. Per quel che li riguarda, non hanno più nulla da perdere: tutto ciò che guadagneranno non sarà più preteso, sparisce la pressione di dover andare per forza in Champions o rimanere accanto al Napoli. È una sfumatura che alleggerisce», ha detto il 45enne al quotidiano La Stampa.

«È il potere masochista che si autoflagella?»

E cosa ne pensa Buffon della decisione di punire la Juve con una detrazione di 15 punti?

«Aspetto che si completino gli iter giudiziari. Ma in caso di un'altra dura condanna nell'arco di 17 anni, considerato che la Juve viene dipinta come il potere poiché vincente, non potrei non pormi una domanda: è il potere masochista che si auto flagella o è l'anti potere che vuole battere il potere?», ha commentato colui che per cinque anni ha vinto il titolo di miglior portiere dell'anno. 

Su Agnelli e il Napoli

Gianluigi Buffon, nella sua lunga storia alla Juve, ha avuto Andrea Agnelli quale presidente. «Mi fermo al giudizio del campo, il mio mondo, e dico che dieci anni come quelli del presidente sono irripetibili: passeranno lustri prima che qualcuno possa eguagliarli».

Con alla guida Andrea Agnelli la Juventus ha infatti vinto 19 trofei, prima del suo ritiro ufficiale avvenuto il 18 gennaio di quest'anno.

E cosa pensa l'ex numero 1 della Nazionale italiana del Napoli dei record e delle sorprese?

«Ai nastri di partenza appariva depotenziato avendo perso punti di riferimento importanti, invece sono stati bravissimi. I meriti sono di tutti, incredibili quelli dell'allenatore che si è preso la squadra sulle spalle e del direttore sportivo, illuminato nella scelta di campioni a costi accessibili».