Il suo Napoli vola davanti a tutti in Serie A e lui, il patron, parla dei gioielli che si trova in casa, ma soprattutto, del calcio italiano e europeo che secondo lui, è un esempio superato.
Innanzitutto la bella notizia personale per Aurelio De Laurentiis: è stato assolto nell'ambito del processo «Fuori gioco», inchiesta sulle fatture nel mondo del calcio.
Detto ciò c'è tempo per godere di una squadra, il suo Napoli, che in campionato fa corsa a sé, lanciato verso il terzo scudetto della storia.
I gioielli di casa non si vendono
Se il direttore sportivo aveva già detto alcune settimane fa che il georgiano Kvaratskhelia non è in vendita, De Laurentiis ha parlato anche degli altri gioielli del Napoli: il patron ha infatti ribadito che il capocannoniere Victor Osimhen non è in vendita.
Affermazioni che seguono i rumors provenienti dall'Inghilterra: il Manchester United starebbe preparando un'offerta da 107 milioni di sterline (circa 120 milioni di franchi svizzeri) per il nigeriano.
«Siamo schiavi del vecchio»
Ma più che altro, il numero 1 dei partenopei ha parlato del calcio come impresa. A Radio 24 Aurelio De Laurentiis si è detto stufo di vedere uno sport così seguito perdere sempre più colpi.
«Il calcio è un gioco al massacro. Il calcio è superato. L’Europa come il Sudamerica sono continenti antichi e superati. Gli Stati Uniti sono un paese giovane e vanno sempre un passo avanti. Quando mi davano del visionario ridevo», ha detto il 73enne.
Grande appassionato di calcio e di cinema, ma anche imprenditore De Laurentiis nell'intervista ribadisce che «bisogna pensare alla logica dell’economia. Siamo sempre schiavi del vecchio. Siamo responsabili dell’allontanamento dei giovani da questo sport estremamente vecchio. Siamo stati il primo paese dove è stato introdotto il Var. Ma non basta».
«Questo calcio è morto»
Non ne ha però solo per l'Italia l'imprenditore romano, ma anche per le Coppe Europee e di conseguenza l'istituzione che le organizza. «Ma chi se ne importa della Conference o l’Europa League? Ma nessuno ne vuole parlare. Questo calcio non funziona è morto. Chi lo gestisce non ha interesse a farlo».
De Laurentiis conferma di aver ai suo tempo parlato con Andrea Agnelli di un nuovo progetto, non la Superleaga dei potenti però. «Lui (agnelli ndr.) voleva farlo per un gruppo di club come fossero un élite. Per me è sbagliato fare le competizioni attuali per fare incassare la UEFA soldi che poi non si sa che fine fanno».
No, ecco la proposta fatta dal patron del Napoli: «Mettiamo un miliardo sul tavolo e facciamo un campionato europeo ma senza quelle palline con i sorteggi sbagliati. Le prime sei di un campionato importante o la prima di un campionato minore devono giocare gare secche contro tutti».
Insomma, Uefa e Fifa sono sempre sotto accusa. Laporta, Agnelli, Perez e anche De Laurentiis spingono per dei cambiamenti. Cosa faranno Ceferin e Infantino?