Wilfried Gnonto ha realizzato qualcosa di storico contro la Germania. Ma il suo primo gol per l'Italia è una magra consolazione per il 18enne dell'FCZ.
La nazionale italiana era già irrimediabilmente sotto per 5-0 quando al 78esimo minuto Manuel Neuer - portiere della Germania - ha respinto un pallone sul quale si è fiondato immediatamente Wilfried Gnonto per siglare la momentanea rete della bandiera. A 18 anni e 222 giorni, l'attaccante dell'FCZ è diventato il più giovane marcatore italiano della storia. Un record che apparteneva a Bruno Nicolè dal 1958.
Nonostante gli scarsi risultati della squadra, Gnonto - alla sua quarta presenza con la nazionale Azzurra - ha fatto parlare di sé in modo positivo. Il nativo di Verbania è uno dei giocatori più in vista della sua squadra, crea scompiglio in zone pericolose del campo, e per fermarlo gli avversari spesso devono commettere fallo. Come era già successo contro l'Ungheria, il tecnico Mancini ha premiato il giocatore dell'FCZ lasciandolo 90 minuti sul terreno da gioco.
«Non so ancora ma...»
È tuttavia la delusione a prevalere dopo il fischio finale. «È stato brutto. Non posso essere soddisfatto di questo risultato e non lo sono. Ho segnato il mio primo gol, ma ciò che conta è il risultato della partita. 5-2 è davvero troppo. Abbiamo ancora molto lavoro da fare», ha dichiarato Gnonto in un'intervista ai microfoni della SRF al termine della pesante sconfitta, senza comunque perdere fiducia nella squadra: «Abbiamo un buon allenatore, abbiamo le qualità».
Con la sconfitta di Mönchengladbach si è conclusa una stagione entusiasmante per Gnonto. Dopo le recenti prestazioni di rilievo, l'attaccante dello Zurigo ha attirato l'interesse di numerosi top club europei, come ha riportato a più riprese anche la «Gazzetta dello Sport».
Il gioiellino tornerà ancora ai campioni svizzeri dopo le vacanze? «Non lo so ancora. In questo periodo ho pensato solo alla nazionale. Non ho pensato molto alla mia situazione personale. Però penso di sì, ci vediamo a Zurigo. Anche se non so cosa succederà», ha infine concluso Willy Gnonto.