Capello sulla 'disfatta' italiana in Champions «In Italia non si corre abbastanza, si rimane per troppo tempo a terra»

18.3.2021

Fabio Capello (74), attento e grande conoscitore del calcio italiano, europeo e mondiale.
Fabio Capello (74), attento e grande conoscitore del calcio italiano, europeo e mondiale.
KEYSTONE

La Champions League prosegue con 8 squadre ancora in corsa per la conquista del titolo continentale. Nessuna italiana. Fabio Capello dice la sua a riguardo. 

18.3.2021

Dopo l'eliminazione della Lazio - difficile immaginare un esito diverso per la formazione di Inzaghi dopo la partita di andata vinta dal Bayern 4-1 - è così uscita di scena dalla Champions League anche l'ultima formazione italiana rimasta in corsa.

Dopo l'Inter - fuori già a dicembre al termine della fase a gironi - la Juventus, eliminata un po' a sorpresa dal solido ma non certo irresistibile Porto, la bella Atalanta, offuscata dallo splendore della magnifica prestazione del Real Madrid messo in campo nella gara di ritorno, è toccato salutare la Champions anche alla Lazio.

Rimangono così in corsa per la conquista della coppa dalla grandi orecchie tre formazioni inglesi (Liverpool, Manchester City e Chelsea), due formazioni tedesche (Bayern Monaco e Borussia Dortmund), una francese (PSG), una portoghese (Porto), solo una spagnola (Real Madrid) e nessuna italiana.

Brutta figura per uno dei quattro campionati più seguiti al mondo.

Capello bacchetta la Serie A

«Siamo indietro nella tecnica e nella velocità di esecuzione», ha sentenziato Fabio Capello interpellato dalla Gazzetta dello Sport.

«Anche dal punto di vista fisico. Inoltre non accetterò mai il fatto che per un semplice pestone si possa restare a terra così a lungo», ha rincarato la dose l'ex allenatore di Juventus, Milan, Roma, Real Madrid, Inghilterra e Russia. 

«Le big d’Europa hanno giocatori con una velocità che in Italia non vediamo. Lazzari, Chiesa…e poi?», duro anche ai microfoni di Sky Sport Fabio Capello. «Sul campo è stata palese la differenza di palleggio».

«L'Atalanta ha ottenuto il rispetto di Zidane»

Delle quattro italiane Capello salva l'Atalanta di Gian Piero Gasperini: «Hanno ottenuto il rispetto di tutti: anche quello di Zidane che non allena proprio una squadretta di periferia».

Questione di mentalità

Capello appunta dunque l'Atalanta come modello da seguire in Italia, per la mentalità che sa mettere in campo.

«Peccato solo per aver pescato il Real proprio in un momento in cui la sua forma era in crescita», aggiunge l'ex mister dei Galacticos.

Proprio sull'aspetto della mentalità il 74enne ex allenatore rammenta la prestazione dei campioni d'Europa in carica messa in campo ieri sera contro la Lazio. Il Bayern aveva vinto la gara di andata a Roma per 4-1, e nonostante ciò «ho visto i suoi giocatori rientrare anche sul 6-1. In Italia con lo spirito che abbiamo saremmo rimasti lì tranquilli ad aspettare», bacchetta ancora Capello.

Non serve solo palleggiare, bisogna correre molto di più, secondo l'esperto Fabio Capello, bisogna non cadere nella trappola di voler anestetizzare il gioco rimanendo a terra quando non ve n'è bisogno.

«Perché i nostri allenatori non riescono a trasmettere questi messaggi ai nostri giocatori?», conclude Capello.