Ancora cori razzisti in Serie A Infantino: «In Italia non si migliora. È una faccenda seria»

bfi

24.9.2019

Gianni Infantino, presidente della FIFA 
Gianni Infantino, presidente della FIFA 
Keystone

Il presidente della Fifa Gianni Infantino si esprime sull'ennesima sospsensione di una partita nel campionato di Serie A. 

Gianni Infantino ha esortato la Federazione Italiana Gioco Calcio a prendere delle misure ancor più severe nei confronti di chi si permette, con cori razzisti, di interrompere delle partite di calcio. 

In Serie A è successo di nuovo ieri, a Parma, nel corso della sfida tra Atalanta e Fiorentina - i bergamaschi devono chiedere ospitalità ad altre strutture per le partite casalinghe in quanto la ristrutturazione dello stadio Gewiss di Bergamo non è ancora terminata. 

L'arbitro dell'incontro si è trovato a sospendere il match per alcuni momenti a causa di cori razzisti provenienti dal settore dei tifosi dell'Atalanta. Il giocatore della Fiorentina Dalbert, dopo aver sentito cori a sfondo razzista nei suoi confronti aveva infatti deciso di abbandonare il campo.

Henrique Dalbert, difensore della Fiorentina 
Henrique Dalbert, difensore della Fiorentina 
Getty Images

Educazioni e condanne contro il razzismo nel calcio

«Il razzismo si combatte con l'educazione, con le discussioni e le condanne», ha detto piccato il capo della Fifa, ospite di un programma Rai. 

Secondo Infantino la situazione in Italia non è migliorata e «questa è una faccenda seria. Il razzismo deve essere eliminato sia nel calcio che nella società in generale». 

Altri episodi in Serie A 

In questo inizio di stagione anche l'interista Romelu Lukaku e il milanista Franck Kessie sono stati vittime di cori razzisti. Finora nessuna società è stata punita dal giudice della lega.

«Bisogna identificare i responsabili e buttarli fuori dagli stadi».

Infantino prende ad esempio l'Inghilterra dove le pene sono molto severe e gli episodi di mala-educazione sono pressochè scomparsi. 

«Capita in tutti gli stadi. Sono pochi imbecilli»

Gasperini, coach dell'Atalanta, ammette di non aver sentito nulla, nemmeno i suoi collaboratori. 

«Ma se un qualche imbecille ha detto qualcosa, allora bisogna prendere la cosa con serietà, perché purtroppo capita in tutti gli stadi».

Il caso Batshuayi

Nel corso della scorsa stagione il giocatore del Borussia Dortmund Michy Batshuayi chiese alla FIFA se veramente c'era l'intenzione di combattere il fenomeno del razzismo negli stadi, dopo che la UEFA aveva rifiutato di prendere in considerazione il suo caso: Batshuayi si dichiarò vittima di cori razzisti proprio a Bergamo, in occasione di una sfida di Europa League.

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