Li aveva tacciati di essere «poco intelligenti» nel non capire le complessità del gioco del calcio. Ora, la capitana della Nazionale americana ha fatto marcia indietro scusandosi con i propri tifosi.
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- A inizio anno Lindsey Horan, capitana della Nazionale americana di calcio, aveva definito i propri tifosi «poco intelligenti», in quanto incapaci di capire le complessità del gioco più popolare del pianeta.
- Pochi giorni fa la stessa capitana ha presentato le sue scuse, in tempo per l'esordio della Nazionale alla Concacaf W Gold Cup.
- La Concacaf W Gold Cup è una competizione calcistica continentale per squadre nazionali femminili, riservata alle federazioni affiliate alla CONCACAF - ovvero del Nord America, Centro America e dei Caraibi - disputata ogni due anni. Da non confondere con CONCACAF W, il massimo torneo continentale per Nazioni. Si tratta dell'equivalente della UEFA Nations League europea.
Martedì 20 febbraio la Nazionale femminile di calcio degli Stati Uniti d'America aprirà le danze del Gruppo A contro la Repubblica Domenicana in occasione della CONCACAF W Gold Cup.
Una delle Nazionali favorite per la vittoria finale è certamente la formazione americana, capitana da Lindsey Horan.
La capitana si è però trovata nel mezzo di una polemica a causa di alcune sue affermazioni sui tifosi del suo Paese.
In un'intervista rilasciata all'inizio dell'anno a «The Athletic» infatti, Horan aveva espresso la sua frustrazione, suggerendo che la maggior parte dei tifosi americani «sono poco intelligenti» quando si tratta di capire le complessità del gioco del calcio.
Così, nella conferenza stampa in vista dell'esordio in CONCACAF W Gold Cup, Horan ha espresso rimorso per le sue dichiarazioni, sottolineando il suo profondo rispetto e la sua gratitudine per i tifosi che sostengono la squadra.
La statunitense ha sottolineato la crescita della cultura calcistica negli Stati Uniti e ha riconosciuto la dedizione dei tifosi che continuano ad ampliare la loro conoscenza e il loro apprezzamento per questo sport.
«Amo tantissimo i miei tifosi, mi scuso»
«Innanzitutto vorrei scusarmi con i nostri tifosi. Alcuni dei miei commenti sono stati espressi male e ho imparato una lezione enorme. Amo tantissimo i fan, questa squadra li ama tantissimo e non riesco a spiegare quanto siano importanti per noi».
Il capitano della Nazionale a stelle e strisce ha continuato dicendo: «Ogni volta che ci alleniamo, ogni volta che giochiamo, lo facciamo per voi. Siete la nostra ispirazione, siete la nostra motivazione, e noi giochiamo per vedervi indossare le nostre maglie, urlare i nostri nomi e cantare "USA". Non ho mai voluto negare nulla di tutto questo».
Al di là delle polemiche, Horan ha anche condiviso le sue aspirazioni affinché la Nazionale femminile venga riconosciuta per lo stile di gioco e le abilità tattiche, alla stregua di club rinomati come il Manchester City e il Barcellona.
Il «soccer»
Negli Stati Uniti il calcio è ancora oggi uno sport minore, che deve cedere il passo per interesse, partecipazione e quattrini ai quattro grandi sport nazionali: baseball, basket, football americano e hockey su ghiaccio.
Già negli anni '70 i Cosmos avevano tentato di dare visibilità al gioco del pallone arruolando i vari Pelè e Chinaglia. Trent'anni dopo fu il turno di Beckham e poi anche Pirlo, mentre oggi è Leo Messi con l'amico Suarez a tentare di attirare le folle. Tentativi che non sono mai riusciti davvero a calamitare l'attenzione nazionale, relegando il «soccer» a ruolo di grande attore maggiormente in Florida e California.
La Nazionale femminile invece, negli ultimi decenni, è riuscita a generare molto interesse, non vi sono dubbi, grazie anche a innumerevoli successi internazionali: 6 volte campione continentale (CONCACAF W), 4 volte medaglia d'oro alle Olimpiadi e 4 volte campione del Mondo, l'ultima volta ai Mondiali del 2019.