Il presidente della UEFA, lo sloveno Aleksander Ceferin, ammette di attraversare un periodo di notti insonni per le centinaia di milioni persi a causa della pandemia.
Dal 2016 al comando della UEFA, lo sloveno Ceferin si trova alle prese con la più grave crisi mai affrontata dal governo del calcio europeo.
A causa della pandemia che ha colpito l'intero globo, le competizioni europee di calcio e tutti i campionati nazionali continentali sono stati sospesi da metà marzo.
Mentre la Bundesliga ha timidamente riaperto i battenti - a porte chiuse - nel corso dell'ultimo fine settimana, le altre grandi leghe stanno ancora discutendo quando, e se, chiudere la stagione in corso.
Tante informazioni da seguire, tantissimi milioni di dollari persi
«Ci sono così tante informazioni da seguire, così tanti calendari da stabilire - ha raccontato all'inglese Guardian il presidente della UEFA - ci sono così tante centinaia di milioni di dollari andati persi».
Il 52enne originario di Ljubljana è un manager navigato, nonostante ciò la crisi da affrontare oggi è di una portata mai vista prima.
«Mi riesce difficile addormentarmi la sera. Sarebbe da irresponsabile riuscire a chiudere occhio immediatamente».
Situazione sotto controllo
Ceferin ammette comunque che la situazione non è allarmante, «non ci troviamo in una situazione pericolosa, ma ci dobbiamo prendere cura dei diversi club e dei campionati continentali, dei suoi diversi attori, insomma, c'è molto da fare».
Il presidente ha aggiunto di non aspettarsi dei grandi cambiamenti una volta che la situazione sarà tornata alla normalità, ma «le regole riguardanti il Fair Play Finanziario potrebbero essere adattate al nuovo corso».
Chi non segue le regole verrà sanzionato come prima, ma la UEFA sta pensando a dei cambiamenti.
«Non succederà in un corto lasso di tempo - ha concluso il numero 1 del calcio europeo - certo bisognerà trovare un equilibrio tra il Fair Play Finanziario da noi richiesto e la competitività dei vari club sul mercato».
Tassa di Lusso
Come ventilato anche negli ambienti dell'hockey svizzero, pure Ceferin allude ad una possibile 'tassa di lusso', che potrebbe permettere ai club più facoltosi di sforare il budget imposto dalla UEFA, incorrendo in sanzioni pecuniarie che andrebbero a beneficiare le società meno ricche.