In un capitolo della serie dedicata a Diego Armando Maradona, l'ex personal coach del Pibe de Oro svela una pagina davvero buia del calcio. Dettagli scioccanti sul dramma che coinvolse il capitano dell'Argentina, suo malgrado, e l'allora presidente della federazione argentina, amico di Sepp Blatter.
Hai fretta? blue News riassume per te
- A USA 1994, a torneo in corso, Diego Armando Maradona fu sospeso per doping.
- La sua Argentina perse nei sedicesimi di finale contro la Romania di Hagi e Popescu.
- Signorini, allora personal coach del Pibe de Oro, ha rivelato dettagli scioccanti su come andarono le cose.
- Secondo Signorini, l'allora presidente della Federcalcio argentina Grondona, sacrificò Maradona per motivi personali.
- Le rivelazioni sono comprese nella nuova serie appena uscita sulla vita del leggendario calciatore argentino: «La figlia di dio».
Era l'anno 1994, l'anno del Mondiale negli USA, vinto dal Brasile ai rigori, nella leggendaria finale in cui Roberto Baggio sbagliò il rigore per l'Italia.
«Finita la Coppa del Mondo, Julio Humberto Grondona fu nominato vicepresidente della FIFA e presidente del comitato finanziario per gestire una borsa di centinaia di milioni di dollari senza saper parlare inglese. Vi ricordate il gioco delle figurine, "ti do questa in cambio dell'altra?", Diego è stato consegnato un po' alla stessa maniera», ha confessato Fernando Signorini in una chiacchierata con Dalma Maradona, figlia di Diego Armando.
La chiacchierata si inserisce nel documentario «La figlia di dio», serie prodotta da «HBO Max» e con protagonista, la primogenita del Pibe de Oro, appunto.
Il filmato rievoca i momenti salienti della vita di Diego Armando Maradona, attraverso testimonianze e materiale d'archivio inedito.
Signorini svela un pagina buia della storia del calcio
Uno dei capitoli che finora ha suscitato maggior clamore è quello in cui compare Fernando Signorini, allora personal coach del numero 10 dell'Argentina.
Signorini ha infatti rivelato informazioni inedite sulla questione del doping che estromise il fuoriclasse argentino durante i Mondiali del 1994.
Il coach ha infatti gettato nuova luce sugli eventi oscuri che circondarono la situazione di Maradona con lo storico caso di doping da efedrina, volgendo i riflettori direttamente su Julio Grondona, allora presidente dell'Associazione calcistica argentina (AFA).
«Otto giorni prima dell'inizio della Coppa del Mondo, il dottor Ugalde, che era il medico della nazionale, chiedeva: "Quante pillole dai a Diego... ho paura". Così gli dissi: «Senti, perché non dici a Grondona di ottenere dalla FIFA l'ordine di effettuare un test antidoping su tutta la squadra».
Ma Grondona non acconsentì. «"Come sarebbe a dire che ha detto di no? Potremmo avere una bomba atomica sotto il tavolo!", questo mi è rimasto impresso», ha ricordato Signorini.
El Pibe de Oro fu trovato positivo al doping
Ha poi raccontato il momento in cui Maradona ha lasciato il campo scortato da un'infermiera. «Quando è successo quello che è successo dopo la partita con la Nigeria, ero nella mia stanza e dopo cinque minuti hanno bussato. Apro la porta e Daniel Cerrini (allenatore personale di Diego) sta piangendo. Mi dice che Diego era risultato positivo al doping. Cosa devo fare?», mi chiede.
«Prendi un aereo e vai in capo al mondo. Perché Diego sta arrivando e se ti trova ti spara in testa», Signorini disse a Franchini.
«Non passò nemmeno un minuto e sentimmo un urlo straziante», provenire dalla stanza dove si trovava il giocatore.
Avrebbe potuto giocare ancora, ma qualcuno non voleva
Signorini ha anche ricordato che le speranze di Maradona di giocare la Coppa del Mondo si sono riaccese quando c'è stato un presunto errore nel secondo test.
«Quando si svolse il test antidoping, Roberto Peidró, uno dei medici capo dell'Argentina, appurò che vi furono degli errori di protocollo. Il controtest non ha valore e quindi Diego gioca la Coppa del Mondo».
Tuttavia, questo fatto, che avrebbe potuto annullare il test e permettere al capitano di continuare la Coppa del Mondo, non è stato preso in considerazione da Grondona, secondo Signorini.
Colui che per anni - al Napoli e in Nazionale - ha seguito il Pibe de Oro, ha fatto capire che c'era una certa intenzionalità da parte della massima autorità del calcio argentino nel non voler contestare il controtest.
Peidro infatti incontra Grondona, ore dopo e gli dice: «Don Julio (Grondona ndr.), è finita. Diego è dentro perché il protocollo...» e lui gli dice: «No, non parlarne con nessuno. L'ho già escluso dalla Coppa del Mondo».
Grondona diventa il vice di Blatter
Insomma, l'allora presidente della Federazione argentina ha tolto di mezzo il suo giocatore più importante. Ma perché?
La storia prende una piega ancora più cupa quando Grondona, invece di affrontare le conseguenze del suo comportamento, viene promosso vicepresidente della FIFA e nominato presidente del comitato finanziario dopo i Mondiali.
«Vi ricordate il gioco delle figurine, ti do questa in cambio dell'altra? - conclude Signorini nella sua chiacchierata con Dalma Maradona - Diego è stato sacrificato».
Diego Armando Maradona è morto il 25 novembre del 2020, all'età di 60 anni, in seguito ad un presunto arresto cardiaco.
Julio Humberto Grondona è morto il 30 luglio del 2014, a Buenos Aires, all'età di 82 anni, colpito da aneurisma dell'aorta.