I migliori allenatori d'Europa Uno svizzero si piazza davanti a Mourinho e Sarri, il re è Pep

bfi

22.10.2022

Pep Guardiola con il trofeo vinto al termine della scorsa stagione dopo aver dominato la Premier League.
Pep Guardiola con il trofeo vinto al termine della scorsa stagione dopo aver dominato la Premier League.
AFP via Getty Images

Gli inglesi di FourFourTwo si sono presi la briga di mettere in fila i coach del Contintente. Tra i primi 50 ci sono due svizzeri, che superano in classifica diversi illustri colleghi.

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Cosa significa essere uno dei migliori manager del mondo? Questa la risposta di Arsène Wenger, alcuni anni fa: «Si è amati quando si nasce, si è amati quando si muore... nel mezzo, si deve gestire».

Nell'era digitale, il rispetto e l'attaccamento per i manager è breve ed effimero quanto le notizie che rimbalzano minuto dopo minuto sui siti web. L'allenatore di oggi serve diversi funzioni all'interno di una società, non da ultima quella di immolarsi quale agnello sacrificale per chiedere scusa agli dei del calcio e imbonirli. I numeri - in parte - confermano tale fenomeno. La permanenza media sulle panchine dei massimi campionati europei segna una media di 18 mesi.

Ognuno ha la sua opinione e il capo, in ultima analisi, non può mai soddisfare l'intera platea.

Il sito inglese 'FourFourTwo', specializzato in analisi e statistiche di calcio, ha stilato una classifica dei migliori allenatori d'Europa del 2022. I criteri per attribuire i punti sono i seguenti: le capacità e i risultati ottenuti dalla squadra negli ultimi 12 mesi, tenendo conto delle risorse.

Una classifica opinabile, certo, sulla quale i fattori soggettivi pesano forse più dei numeri. Nonostante ciò il ranking stilato dall'azienda inglese non differisce di molto dalle opinioni popolari.

I due svizzeri

Lucien Favre,
Lucien Favre,
KEYSTONE

Due i rappresentanti svizzeri nella Top50: Lucien Favre, tornato al Nizza a giugno, si piazza al 43esimo posto. Urs Fischer, il 56enne del Canton Lucerna che siede sulla panchina dell'Union Berlin dal 2018 - già di per sé un dato eccezionale - conquista la 19esima posizione, davanti a nomi quali Mourinho (Roma), Spalletti (Napoli), Gasperini (Atalanta), Inzaghi (Inter) e Southgate (Inghilterra) e Emery (Villareal).

Urs Fischer, alla guida dell' Union Berlin dal 2018
Urs Fischer, alla guida dell' Union Berlin dal 2018
KEYSTONE
I Top50
epa10227206 Lazio's head coach Maurizio Sarri reacts during the UEFA Europa League group F soccer match between Sturm Graz and Lazio Rome in Graz, Austria, 06 October 2022. EPA/CHRISTIAN BRUNA
Mauizio Sarri, 49esimo. (Keystone)

50. Gareth Southgate
49. Maurizio Sarri
48. Marco Rose
47. Jesse Marsch
46. Vincenzo Italiano
45. Paulo Fonseca
44. Giovanni van Bronckhorst
43. Lucien Favre (Nizza)
42. Igor Tudor
41. Roberto De Zerbi
40. Simone Inzaghi
39. Marco Silva
38. Regis Le Bris
37. Thomas Frank
36. Ivan Juric
35. José Mourinho
34. Luis Enrique
33. Patrick Vieira
32. Tite
31. Marcelo Gallardo
30. Ange Postecoglou
29. Kasper Hjulmand
28. Julen Lopetegui
27. Luciano Spalletti
26. Abel Ferreira
25. David Moyes
24. Arne Slot
23. Gian Piero Gasperini
22. Mauricio Pochettino
21. Oliver Glasner
20 Unai Emery
19 Urs Fischer (Union Berlin)
18 Roberto Mancini
17 Christian Streich
16 Lionel Scaloni
15 Erik Ten Hag
14 Xavi
13 Eddie Howe
12 Christophe Galtier
11 Hans-Dieter Flick

Top 10

10 Diego Simeone: Ogni stagione sembra essere quella in cui l'argentino finisce la benzina. Negli ultimi tre anni ha perso Antoine Griezmann, Diego Godin, Rodri, Juanfran, Lucas Hernandez, Alvaro Morata, Thomas Partey, eppure l'Atletico Madrid è sempre lì a fare spallate e contendere lo scettro  alle due grandissime del calcio iberico.

9 Julian Nagelsmann: la panchina del Bayern non è per deboli di cuore e le critiche non mancano. La scorsa stagione ha sbagliato in Europa, ma dal punto di vista tattico il tedesco rimane un fuoriclasse, capace di modellare la sua squadra a tre o a quattro difensori, a volte con due, giocando un calcio tra i più sorprendenti del momento.

8 Graham Potter: un inizio di stagione frenetico con il Brighton ha lasciato spazio al grande trasferimento al Chelsea. I Blues gli assomigliano già per creatività e dinamismo. In Europa e in Premier Potter c'è, eccome.

7 Thomas Tuchel: sarà anche senza lavoro, ma gli inglesi gli hanno riservato un posto nei primi dieci. Sfortunato a essere licenziato dopo un brutto inizio, e ancora di più a perdere due finali di coppa contro la stessa squadra nella scorsa stagione.

Thomas Tuchel
Thomas Tuchel
EPA

6 Mikel Arteta: la storia potrebbe considerare la trasformazione dell'Arsenal operata da Mikel Arteta come una delle più soddisfacenti del calcio inglese moderno. Era un club in preda alla disperazione e al disordine, e lui lo ha condotto a vincere una FA Cup, ora a guidare la Premier con autorità.

5 Stefano Pioli: quello che Pioli è riuscito a fare dal 2019 - qualificazione in Champions League e scudetto - è quanto di meglio sia stato fatto in rossonero da un bel po' di tempo a questa parte. Gestire Zlatan e trasformarlo in forza ispiratrice per i giovani è stato un progetto vincente.

4 Antonio Conte: l'italiano non è solo un manager che semplifica tutto per i suoi giocatori, ma è ancora capace di magie da un punto di vista tattico - proprio come ha dimostrato contro il Liverpool nella prima grande partita del Tottenham sotto la sua gestione.

3 Jurgen Klopp: il manager del Liverpool ha messo a dura prova le sue credenziali nel 2021, quando l'intera difesa è stata decimata dagli infortuni. Il tedesco ha risposto in modo creativo, accoppiando giovani, centrocampisti e acquisti in prestito, conquistando il quarto posto. Klopp è ancora l'uomo che ha cambiato tutto a Liverpool e non solo.

2 Carlo Ancelotti: non esige il pressing a tutto campo, o il tiki-taka, Don Carlo è un uomo d'altri tempi che fa un lavoro d'altri tempi per far funzionare i Galacticos. Basta vedere come Vinicius Jr. sia migliorato sotto la sua guida, come Benzema abbia fatto faville e come il Real sia stato dominante in Spagna e in Europa.

Carlo Ancelotti
Carlo Ancelotti
KEYSTONE

1 Pep Guardiola: Per gli inglesi è lui il migliore, perché non si ferma mai e si evolve sempre. Lo spagnolo si è spinto oltre nei suoi ideali, più in profondità nelle filosofie che lo hanno reso l'allenatore che è oggi. A Cancelo e Foden ha offerto alternative e loro hanno risposto con un titolo. L'arrivo di Haaland ne promette un altro.