Il Consiglio federale viene incontro alle leghe sportive pesantemente colpite dall'epidemia di coronavirus. In cambio, i club si impegnano a ridurre di un quinto gli ingaggi nei prossimi tre anni.
Per garantire l'esercizio sino alla fine della stagione 2020/21, il governo prevede per calcio e hockey su ghiaccio prestiti restituibili per un importo complessivo massimo di 350 milioni di franchi, da sbloccare in due tranche.
Il pacchetto di stabilizzazione a favore dello sport svizzero è stato presentato oggi in conferenza stampa a Berna dalla responsabile del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) Viola Amherd. Società locali, club di professionisti e associazioni sono minacciate dalle conseguenze della pandemia a livello di vendita di biglietti e abbonamenti, possibilità di organizzare manifestazioni ed eventuali disdette da parte di sponsor.
«Si tratta di un settore che, con una discrepanza temporale rispetto all'economia, risentirà in modo grave e duraturo del momento difficile, come mostra l'esperienza raccolta nel corso delle precedenti crisi», ha detto Amherd, che si è rivolta ai media al termine della seduta dell'esecutivo. Ciò è dovuto per esempio alla forte dipendenza dai diritti televisivi. Direttamente o indirettamente, 100'000 posti di lavoro sono legati allo sport. In termini di PIL, si parla dell'1,7% del totale.
Due fasi
I 350 milioni da destinare ai due maggiori sport di squadra del Paese si suddividono in due crediti da 175 milioni ciascuno. In una fase iniziale è previsto il versamento della prima metà per compensare le perdite di guadagno dal primo giugno ai successivi sei mesi. Nel caso in cui le partite dovessero aver luogo solo in misura limitata per un periodo di 12 mesi, sarà liberata anche la seconda serie di prestiti. In entrambi i casi, per il calcio sono a disposizione a 100 milioni, per l'hockey 75, ha precisato la ministra.
L'iniezione di crediti è comunque subordinata a un certo numero di condizioni da soddisfare, ha affermato la numero uno del DDPS. Non devono essere utilizzati per finanziare gli stipendi superiori alla media dei giocatori e dovrà essere creato un fondo di sicurezza solidale per i rischi futuri. Le attività in favore delle nuove leve andranno proseguite come prima.
Massa salariale ridotta del 20%
Riguardo alle retribuzioni dei professionisti, Amherd ha dichiarato che esiste un accordo coi club, i quali hanno accettato di fare la loro parte. Il monte ingaggi dovrà scendere nei prossimi tre anni, con un taglio del 20% della media dei salari. «Vigileremo sul rispetto di questo impegno», ha assicurato la consigliera federale. Stop anche al versamento di dividendi.
La prima tranche di prestiti andrà restituita entro cinque anni, la seconda entro dieci. Le somme saranno prive di tassi d'interesse per i prossimi due anni, mentre dal 2023 il tasso sarà di almeno l'1%.
Nessuna novità invece per quanto riguarda il calendario. Gli allenamenti, come noto, sono di nuovo possibili da lunedì scorso e la data nel mirino per la ripresa del campionato di calcio – ovviamente a porte chiuse – rimane l'8 giugno. Per le tempistiche relative alle leghe inferiori invece «purtroppo non è possibile essere precisi», si è rammaricata Amherd.
Soldi per altri sport e federazioni internazionali
Il governo sosterrà inoltre lo sport di massa e gli altri sport di competizione. Dopo aver già approvato il 20 marzo il versamento di 50 milioni a fondo perso per società e organizzazioni in difficoltà finanziarie, prevede di erogare ulteriori 50 milioni nel 2020 e di iscriverne altri 100 nel preventivo 2021. L'obiettivo è impedire che le strutture, in larga misura basate sul volontariato, subiscano danni duraturi. Esse dovranno però dimostrare che la loro esistenza è realmente minacciata dal coronavirus.
«In Svizzera hanno anche la propria sede una sessantina di organizzazioni sportive internazionali», ha poi ricordato Amherd. L'annullamento di grandi eventi prospetta per alcune di esse il pericolo di insolvenza. Il DDPS deve ancora sondare il terreno, ma anche in questo caso si prevede la concessione di un prestito restituibile, che secondo la ministra ammonterà globalmente a 150 milioni: il Comitato olimpico internazionale (CIO) parteciperà al sostegno nella misura del 50%, mentre l'altra metà sarà coperta dai Cantoni che ospitano le federazioni e dalla Confederazione. Il provvedimento non riguarda organi con le tasche piene come la FIFA, l'UEFA o lo stesso CIO.
Infine, il Consiglio federale ha preso atto della decisione del DDPS di versare comunque i sussidi alle società che non hanno potuto svolgere le attività di Gioventù+Sport (G+S) a causa del Covid-19. Tale esborso rientra nel credito approvato e corrisponde agli auspici espressi dalle commissioni parlamentari.
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