Si moltiplicano gli appelli alla UEFA perché sposti la finale di Champions League che dovrebbe aver luogo a San Pietroburgo il 28 maggio. Anche la FIFA è chiamata in causa per 'punire' Vladimir Putin.
Biden e Putin non si incontreranno a Ginevra. Il mondo intero guarda alla Russia e al suo tentativo di allargarsi verso ovest. La risposta europea è attendista, per ora. Biden ha annunciato delle nuove sanzioni nei confronti di Mosca.
Intanto, a Nyon, l'UEFA fa sapere di essere «quasi certa» di spostare la finale di Champions League del 2022 che da calendario, dovrebbe svolgersi a San Pietroburgo, in Russia. Con le forti tensioni internazionali e le pesanti sanzioni previste verso la Russia è infatti improbabile che la più attesa partita di calcio dell'anno, a livello continentale, sarà ospitata dall'ex capitale russa.
Voci forti dalla Gran Bretagna
Se la UEFA non ha ancora preso decisione, il ministro dello sport britannico, Tracey Crouch, ha incoraggiato il massimo organo calcistico europeo a spostare la finale «immediatamente».
«Vista la condanna britannica ed europea dell'azione russa in Ucraina, l'UEFA dovrebbe spostare immediatamente la finale di Champions League dallo stadio Krestovsky», ha detto il ministro. «Il divieto per i politici e i funzionari di viaggiare alla Coppa del Mondo 2018 ospitata dalla Russia è stato un messaggio morbido al presidente Putin che non ha fatto alcuna differenza significativa - quindi l'UEFA deve prendere una posizione molto più forte, anche per garantire la sicurezza dei tifosi in viaggio: è assolutamente vitale in questo momento critico che il presidente Putin capisca che quello che sta facendo sarà un disastro per la Russia», ha continuato Crouch.
Anche la segretaria alla Cultura del Regno Unito, Nadine Dorries, ha lasciato intendere di voler parlare con l'UEFA e ha accusato la Russia di «sfruttare» l'evento clou del calcio europeo.
«Ho serie preoccupazioni riguardo agli eventi sportivi che si terranno in Russia, come la finale di Champions League - ha twittato Dorries - e discuterò con i relativi organi di governo. Non permetteremo al presidente Putin di sfruttare gli eventi sulla scena mondiale per legittimare la sua invasione illegale dell'Ucraina».
UEFA e FIFA: decisioni da prendere
L'UEFA sta così valutando la situazione ed è pronta a spostare la finale per il terzo anno consecutivo, dopo aver affidato al Portogallo l'organizzazione dei due eventi del 2020 e del 2021, cambio imposto dalle restrizioni legate alla pandemia.
Anche un'altra partita potrebbe dover essere spostata: la Russia dovrà giocare lo spareggio valido per la qualificazione alla Coppa del Mondo 2022. Il 22 marzo, infatti, la nazionale russa dovrebbe scendere in campo a Mosca contro la Polonia.
Quella proposta della WADA (in)ascoltata
Era dicembre del 2019, quando la WADA (Agenzia mondiale contro il doping) propose di vietare alla Russia di ospitare «grandi eventi» come parte di un pacchetto di sanzioni che videro Mosca al centro della vicenda legata al doping di Stato. Tuttavia, le quattro partite del campionato europeo si svolsero comunque a San Pietroburgo.
«Per quanto riguarda l'UEFA, l'Euro non è un grande evento multi-sport o un campionato mondiale, ma piuttosto un evento regionale/continentale mono-sport», ha detto il portavoce della WADA James Fitzgerald a The Associated Press. «Quindi non è interessato da questa raccomandazione».
Putin aveva discusso i piani per ospitare il campionato europeo con Aleksander Ceferin, il numero 1 dell'UEFA: «Faremo di tutto per non deludervi e per non deludere i tifosi e i giocatori», aveva detto il presidente russo.
Gazprom
Non si tratta però solo di calcio. Il calcio non è solo una sfida tra due squadre, ma un affare miliardario.
La compagnia statale russa Gazprom è uno dei grandi sponsor della Champions League dal 2012, lo stesso anno in cui l'Ucraina ospitò il campionato europeo di calcio congiuntamente alla Polonia.
Allora i loghi della società russa produttrice di gas furono rimossi dai grandi manifesti che sventolavano sulla strada principale di Kiev. La stessa operazione fu effettuata quando la capitale ucraina ospitò la finale di Champions League del 2018 tra Real Madrid e Liverpool.
Stavolta la faccenda è molto più seria e complessa.
Ceferin e la sua organizzazione avranno il coraggio di opporsi a Putin? Gli interessi economici del grande calcio lasceranno posto a questioni di carattere politico? Quanto sarà disposta l'UEFA a sacrificare per mantenere una linea etica congrua con il suo mandato?