L'analisi del coachRudic: «La Croazia? C'è il talento, c'è il fisico, ma il vero segreto è nella testa»
fon
13.7.2018
La qualificazione della Croazia per la finale di domenica a Mosca ha già fatto scorrere oceani di inchiostro e migliaia di pagine web ne hanno commentato l'impresa. L'approdo in finale della nazionale croata è stata una sorpresa per molti, non per chi invece segue le sorta dei calciatori croati che giocano dei maggiori club d'Europa o per chi negli ultimi anni ha creduto che l'immenso talento dei balcanici avrebbe portato presto o tardi ad un'impresa 'mondiale'.
Non ne è sorpreso Ratko Rudic, il tecnico più vincente di Croazia, ma non di una squadra di calciatori. Rudic ha portato la nazionale croata di pallanuoto a vincere l'oro mondiale nel 2007 a Melbourne e il titolo olimpico a Londra nel 2012. Tanta roba per una piccola nazione di poco più di quattro milioni di abitanti. «Siamo una piccola nazione con un grande patrimonio di talento: non so spiegare come possa succedere, ma è così», ha spiegato Ratko Rudic in un'intervista rilasciata all'agenzia nazionale di stampa italiana. Poi ci pensa un poco… una risposta lui ce l'ha - e come non potrebbe il secondo allenatore sportivo più vincente di sempre, il più vincente nella pallanuoto, 37 sono le medaglie vinte da Rudic in grossi eventi internazionali - «Abbiamo talento, abbiamo fisico, ma il vero segreto è nella testa».
Il guru della pallanuoto crede che i suoi connazionali Modric, Perisic, Mandzukic, Rakitic e compagni ce la possano fare, che possono sconfiggere anche la molto ben organizzata e talentosa formazione francese. «Finora, un titolo mondiale l'abbiamo vinto con la pallanuoto e la pallamano. Anche il calcio può vincere. Dall'inizio del torneo i ragazzi guidati da Dalic hanno dimostrato una forza mentale che è sempre stato il segreto dei nostri sport di squadra». Il 70enne coach spiega - sempre ad Ansa - come nemmeno la storia fatta di annessioni, guerre e separazioni, abbia cancellato la tradizione degli sport di squadra.
«Abbiamo grande tradizione e civiltà dello sport. Per i giovani giocare uno sport di squadra è molto naturale. È da piccoli che imparano ad affrontare un avversario, a prepararsi tatticamente e mentalmente». Rudic ricorda come il popolo croato ha un fisico adatto a questo genere di sport di squadra, «è un gene che ti trasmettono i genitori: noi possiamo solo imparare a riconoscerlo e a farlo crescere, con rigore e rigidità».
Secondo Rudic alla nazionale di calcio fin'ora era mancato un poco l'aspetto mentale, che invece durante questa campagna russa è emerso in tutta la sua fierezza. «Possono farcela contro la Francia, assolutamente sì. Nonostante hanno giocato tre volte i supplementari e due volte hanno tirato i rigori, ce la possono fare, perché a questo punto un giorno di riposo in meno non conta nulla. In queste situazioni la formula per la vittoria è nella testa». Parole di Rutko Radic, vincitore di 14 medaglie d'oro mondiali o olimpiche (alla guida di Croazia, Italia, USA e Jugoslavia) … uno che dunque di vittorie ne sa qualcosa.