La Mannschaft criticata dopo la storica eliminazione «La maglia della Nazionale per alcuni giocatori pesava tonnellate»
fon
28.6.2018
All’indomani dell’incredibile eliminazione della Germania dalla Coppa del Mondo le reazioni di ex giocatori della Mannschaft, di politici, giornalisti e tifosi non si sono fatte attendere.
Va ricordato che mai nella storia della Coppa del Mondo - edizione del 1938 a parte quando i tedeschi furono eliminati dalla Svizzera con una formula che allora non prevedeva una fase a gironi - la Germania ha mancato l’accesso agli ottavi di finale.
Un’eliminazione storica, in un momento in cui anche la politica interna denota alcuni problemi, arrivata dopo che da decenni il mondo del pallone si trastullava, con una punta d’invidia, con la celebre frase: «Il gioco del calcio è uno sport che vede opposte due squadre composte da 11 giocatori … e alla fine vince sempre la Germania». Stavolta no.
I campioni del mondo in carica ora devono subire critiche da tutte le parti, non potrebbe andare diversamente. Dai grandi ex, come Lothar Matthäus: «Sono mancate lo spirito di squadra e l'unità. Troppa presunzione», e Oliver Kahn, che in diretta tv ha sentenziato: «La maglia della nazionale per alcuni giocatori pesava tonnellate. Hanno sempre rifiutato le responsabilità, non era una vera squadra, mancava l'asse centrale».
Ai tifosi, quelli che hanno comperato le magliette della Mannschaft, come il 23enne Michael Perk: «È stato un disastro. Visto come abbiamo giocato male, saremmo usciti comunque presto o tardi. Ma tanto presto non me lo sarei proprio aspettato». Anche dal mondo della politica arrivano dei commenti, sobri ma incisivi. La cancelliera Angela Merkel ha commentato: «Siamo tutti molto tristi», mentre Horst Seehofer - ministro degli interni - ha detto: «Giornata nera per tutti noi». La stampa è rimasta in parte «Ohne Worte (senza parole)», così il Bild, mentre la Süddeutsche Zeitung punta il dito sul coach.«La sua Germania non era abbastanza presente, e Löw ha simbolizzato l’atteggiamento della squadra con un il suo fare noncurante e senza grinta».
Al termine della partita, nella piazza attorno la porta di Brandeburgo a Berlino, il brasiliano Plinio Rodrigues - arrivato in Europa di recente - dice di essere dispiaciuto per la tristezza vista sui volti di chi era in piazza con lui, ma aggiunge: «Mi sembra però di poter dire che si tratta di un’eliminazione meritata». Già, quattro anni fa la Germania affondò il Brasile con il surreale risultato di 7-1: «Non so come il popolo tedesco affronta questo tipo di situazioni, ma in da noi in Brasile … - Plinio si prende una pausa - il calcio può fare molto male».