Medaglia olimpica, quanto vali? L'Italia paga molto più della Svizzera, la Norvegia niente

bfi

21.2.2022

Lara Gut-Behrami, per lei medaglia d'oro e di bronzo ai Giochi di Pechino 
Lara Gut-Behrami, per lei medaglia d'oro e di bronzo ai Giochi di Pechino 
KEYSTONE

Oltre a gloria e visibilità - che in alcuni rari casi è sinonimo di contratti milionari - alcuni medagliati olimpici ricevono anche dei premi in denaro. Le differenze tra i vari Comitati olimpici nazionali sono abissali. 

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21.2.2022

I Giochi olimpici moderni furono concepiti per permettere ad atleti di tutto il mondo di misurarsi nelle discipline sportive più disparate. Nell'idea del Barone De Coubertin non vi era spazio per l'aspetto monetario; amicizia, gloria, unità e passione furono le proteine che diedero vita alle Olimpiadi.

L'esempio del tennis ricorda questo intento, che nel corso dei decenni ha lasciato posto alla commercializzazione delle Olimpiadi e di conseguenza l'apertura a tutte quelle discipline dove vi sono atleti oggi milionari e addirittura miliardari. 

Il tennis fu parte del programma olimpico dalla sua edizione inaugurale nel 1896 per poi venirne escluso nel 1924 per dispute sul fatto che i tennisti non venivano classificati quali atleti amatoriali. Nel 1988, a Seoul, il tennis è tornato a far parte dei Giochi.

Fatta questa premessa passiamo all'argomento di nostro interesse: quanto frutta - in termini monetari - una medaglia olimpica?

Singapore, incentivi quasi milionari

Ricordiamo che il Comitato olimpico internazionale (CIO) non paga premi in denaro per i medagliati, ma molti paesi offrono ricompense monetarie ai loro atleti. Singapore è senza ombra di dubbi lo Stato che più premia le medaglie d'oro, quasi 20 volte più della Svizzera. Un atleta di Singapore che dovesse fregiarsi dell'oro olimpico - che sia invernale oppure estivo - si vedrebbe depositare sul suo conto bancario più di 700mila franchi svizzeri.  Il Kazakistan paga i suoi atleti circa 250mila franchi per una medaglia d'oro, l'Italia dà circa 213mila franchi, anche Filippine Malesia non scherzano in questo ambito.

National Olympic Committees, Money Under 30 

Svizzera, 40mila franchi per l'oro olimpico

Lara Gut-Behrami (sinistra) e Michelle Gisin, rispettivamente prima e terza nel superG olimpico. 
Lara Gut-Behrami (sinistra) e Michelle Gisin, rispettivamente prima e terza nel superG olimpico. 
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La Svizzera, rispetto ad altri Paesi, è più parca nel consegnare bonus in denaro ai propri medagliati. Swiss Olympic, l'organizzazione ombrello nazionale, fa sapere che a coloro che sono saliti sui diversi podi di Pechino vanno le seguenti ricompense in denaro: 40'000 franchi per l'oro, 30'000 per l'argento, 20'000 per il bronzo. Una piccola squadra (da 2 a 4 persone) ottiene 60.000 franchi svizzeri per l'oro, mentre per le squadre più grandi - com'è il caso dell'hockey su ghiaccio - ci sono 80.000 franchi svizzeri. Swiss Olympic ricompensa anche coloro che hanno conquistato un diploma olimpico - dal quarto all'ottavo posto - con cifre che partono dagli 8'000 franchi a scendere fino a 2'000 per i singoli atleti. Secondo il «Tages-Anzeiger», i migliori atleti svizzeri alle Olimpiadi invernali ricevono gli stessi importi dei loro colleghi impegnati ai Giochi estivi.

Italia generosa

Stefania Constantini e Amos Mosaner, medaglia d'oro a Pechino nel curling misto
Stefania Constantini e Amos Mosaner, medaglia d'oro a Pechino nel curling misto
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Tolti Singapore, Kazakhistan e Malesia - nessuna delle tre a medaglie a Pechino - il Comitato olimpico nazionale più generoso è quello italiano: circa 200mila franchi vanno a chi vince una medaglia d'oro, circa  100mila per l'argento e circa 67mila per il bronzo. Questo schema è ancora più generoso perché, a differenza di molti altri paesi, l'Italia offre la stessa ricompensa agli atleti che competono individualmente e atleti che competono come parte di una squadra - così i sei pattinatori di velocità di short-track che hanno vinto l'argento nella staffetta mista sui 2'000 metri, collettivamente hanno guadagnato circa 600mila franchi.  

Differenze di visione

Come detto sopra vi sono paesi, che più di altri, offrono incentivi monetari alti per i loro atleti che finiscono sul podio. Per alcuni, com'è il caso di Singapore, si tratta di un tentativo per sviluppare le culture sportive nazionali. 

Ci sono anche paesi invece, che oltre le ricompense monetarie, pagano ai loro eroi nazionali una pensione a vita. È questo il caso della Turchia (importo sconosciuto), della Malesia (1100 franchi al mese) e della Croazia (1000 franchi a partire dai 45 anni).  Un invito generoso da parte dei comitati olimpici di Turchia e Malesia, che però, fino ad oggi, non hanno mai vinto una medaglia ai Giochi invernali. La Croazia invece, ha già conquistato 11 medaglie alle Olimpiadi invernali, nessuna però in quelli appena conclusi.

Johannes Thingnes Boe, il norvegese del biathlon capace di portarsi a casa 4 medaglie d'oro e una di bronzo. 
Johannes Thingnes Boe, il norvegese del biathlon capace di portarsi a casa 4 medaglie d'oro e una di bronzo. 
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Ci sono invece nazioni che hanno deciso di non pagare nessun premio monetario, come Svezia, Norvegia, Gran Bretagna e Islanda, per esempio. Questi paesi sono convinti di investire già a sufficienza nello sviluppo e nel sostegno dello sport e degli atleti di casa. Atteggiamento pagante in fatto di medaglie, se si pensa che la piccola Norvegia - poco più di 5 milioni di abitanti - ha chiuso i Giochi dominando il medagliere, e non è la prima volta, grazie ad un totale di 37 medaglie conquistate, di cui 16 d'oro.  

Inoltre, questi Comitati olimpici - ricordando lo spirito del barone francese e mettendo in conto la fallibilità della morale umana - credono che i bonus olimpici per i vincenti potrebbero fornire l'incentivo sbagliato, aumentando la possibilità di barare per arrivare primo, davanti a tutti.