A Ginevra, sabato sera, un tifoso ha messo addosso al giocatore numero 23 una giacca in cui appariva il simbolo dell'UCK (Esercito di liberazione del Kosovo).
Non si placa la polemica legata ai fatti che hanno coinvolto Xherdan Shaqiri che, al termine del match contro l'Irlanda del Nord di sabato sera a Ginevra, si è visto mettere addosso da un tifoso una giacca in cui appariva il simbolo dell'UCK, l'Esercito di Liberazione del Kosovo.
L'episodio, accaduto proprio davanti ai nostri microfoni durante l'intervista della Rsi, ha provocato l'inevitabile reazione della Federazione svizzera di calcio che, ha pubblicato un tweet in cui ha definito «inaccettabile che persone abusino di uno stadio da calcio, o in questo caso di un'intervista di un giocatore dopo la partita, per fare propaganda politica».
Intanto sempre la stessa ASF ha comunicato che «il colpevole è stato interrogato dalla polizia e gli è stato immediatamente imposto un divieto d'accesso allo stadio».
L'ASF naturalmente difende il suo capitano, «che è rimasto calmo e non ha reagito».
Il fantasista è però stato preso di mira dalla Federazione serba che ha annunciato di voler chiedere una sanzione per il giocatore alla FIFA. Intanto al colpevole è stato imposto un divieto d'accesso allo stadio.