A soli 17enne il nuotatore rumeno ha conquistato due medaglie d'oro ai Mondiali di nuoto nello stile libero. Un inizio di carriera che ricorda quelle dei vari Phelps, Spitz e Thorpe. Popovici, già idolo del popolo rumeno.
«Vi rendete conto di quello che è successo stasera?», ha chiesto lunedì sera Camelia Potec, presidente della Federazione rumena di nuoto. David Popovici era appena diventato campione del mondo nei 200 metri stile libero.
Mercoledì sera, il ragazzino di Bucarest si è ripetuto andando a vincere l'oro anche nei 100.
«Congratulazioni! Il vostro ragazzo è un gigante. Fantastico!», ha detto uno dei funzionari dell'arena di Budapest a Potec.
Il principe diventato re
«È straordinario vedere come nuota. E ha appena iniziato. Oggi è nato un nuovo re». Il 17enne David Popovici è alto 1 metro e 90 centimetri e pesa 80 kg. La sua apertura alare è di ben 2,05 metri. È semplicemente fatto per nuotare veloce.
Il re era già conosciuto come principe da chi segue il nuoto a livello juniores.
All'età di 10 anni il rumeno ha battuto il suo primo record nazionale nei 50 metri dorso. Quattro anni dopo è diventato il più veloce nuotatore under 15 al Festival olimpico della gioventù europea, con un tempo di 49"82 nei 100 stile libero. Agli Europei di Roma dello scorso anno, a 16 anni, ha dominato lo stile libero portando a casa tre medaglie d'oro e una d'argento (staffetta 4x100).
Molti lo vedono già come il grande dominatore della scena mondiale negli anni a venire.
«È uno su un milione»
La pensa così il due volte olimpionico australiano Brett Hawke, che nel suo podcast ha detto: «Credo che la prima cosa che un campionissimo debba avere sia un dono, e lui ce l'ha. Ha un fisico da giovane giocatore di basket. Mani enormi. Piedi enormi. Ha una struttura fisica diversa. Poi c'è il suo feeling con l'acqua. È uno su un milione. Ha la capacità di mettere le mani in acqua e di essere diverso da qualsiasi altro nuotatore».
L'ex nuotatore ricorda il suo connazionale Jan Thorpe, ma da amante del basket azzarda un paragone con i grandissimi del canestro.
«È come Steph Curry che tira dai 3 punti. Non si può replicare. Puoi provarci, ma non ce la fai. Lui (Popovici ndr.) ha qualcosa di speciale».
Già un idolo in Romania
La Romania da anni stava cercando quello sportivo d'eccellenza che la rimettesse sulla cartina del mondo.
Negli anni settanta e ottanta donò al mondo la divina ginnasta Nadia Comaneci, così come Ilie Nastase, il tennista in grado di vincere il Roland Garros e gli US Open diventando il numero 1 nel 1973.
Gli anni novanta furono caratterizzati dall'era d'oro della nazionale di calcio capace di giungere fino agli ottavi di finale a Italia '90, ai quarti quattro anni dopo. Il gioiello di quella fantastica formazione era il geniale George Hagi, soprannominato il 'Maradona dei Carpazi'.
Nel 2017 la tennista Simona Halep diventò la numero 1 del ranking mondiale: una stellina di modeste dimensioni planetarie.
Ora invece, l'ex Paese comunista sembra aver (ri)trovato un vero e proprio grandissimo dello sport: David Popovici.
«Una piccola pagina di storia del nuoto»
«Sono contento che siamo riusciti a scrivere una piccola pagina di storia del nuoto. Qualcuno direbbe che è una pagina importante, ma preferisco tenerlo per noi», ha detto l'allenatore Radulescu intervistato dal quotidiano rumeno 'Romaniajournal'.
«Almeno per il nuoto rumeno è una pagina importante. Una medaglia d'oro sarebbe stata comunque fantastica, ma due significano molto, molto di più».
Il commento estasiato del cronista rumeno dimostra quanto importante siano le vittorie del gioiellino di Bucarest sì per il nuoto rumeno, ma per lo sport del Paese in generale.
I campionissimi smettono presto
Popovici ha iniziato a nuotare a Bucarest all'età di quattro anni per due motivi principali. In primo luogo, i suoi genitori pensavano che il nuoto avrebbe stancato un bambino che si annoiava facilmente e lo avrebbe aiutato a dormire meglio. In secondo luogo, lo sport gli fu suggerito da un medico che pensava che avrebbe aiutato a correggere la scoliosi in fase iniziale di Popovici, una condizione dei bambini in cui la colonna vertebrale si torce e si incurva lateralmente.
13 anni dopo, la decisione presa dai genitori di David si è rivelata vincente.
Diventare doppio campione del mondo a soli 17 anni, era riuscito solo a Jim Montgomery nel 1973. Montgomery vincerà poi 3 ori olimpici a Montréal a 21 anni, altre medaglie d'oro (2 in staffetta) ai Mondiali del 1975 e 1978, quando a soli 23 anni si ritirò dalle competizioni.
Dopo di lui arrivò Mark the Shark.
Mark the Shark
Mark Spitz, il leggendario nuotatore americano, oggi 72enne, alle Olimpiadi di Monaco nel 1972 fu capace di vincere 7 medaglie d'oro, inclusi altrettanti record del mondo. Prestazione superlativa e incredibile che venne battuta solo 36 anni dopo da un altro statunitense di nome Michael Phelps. Spitz smise a soli 22 anni.
Lo Squalo di Baltimora
Poi fu la volta dello Squalo di Baltimora. Michael Phelps è l'atleta olimpionico di maggior successo e più decorato di tutti i tempi con un totale di 28 medaglie, le prime a 19 anni. Ai Giochi di Pechino nel 2008, colui che veniva chiamato lo 'Squalo di Baltimora', conquistò otto medaglie d'oro, battendo il record di Spitz. Phelps concluse la sua carriera a 31 anni.
Jan Thorpe
Anche la storia dell'ex nuotatore australiano Jan Thorpe racconta di un ragazzino precoce e vincente - 11 medaglie d'oro ai Campionati del Mondo - che ai Giochi olimpici di Sydney nel 2000, a 18 anni, vinse tre ori e due argenti. A soli 24 anni l'australiano annunciò il ritiro. Tornò alcuni anni dopo ma senza più lasciare il segno.
Phelps, Spitz, Thorpe, Popov e Montgomery sono gli immortali del nuoto. Popovici è sulla loro scia.