Il Re sembrava morto, lunga vita al ReA Melbourne Federer all'assalto del record di Agassi
bfi
12.1.2018
Andre Agassi una volta si autodefinì il “meno felice numero 1 del tennis” perché nel corso degli anni aveva perso la passione e l’amore per il gioco.
È facile immaginare che se il 29 gennaio Roger Federer dovesse alzare al cielo il trofeo assegnato all’Australian Open - il sesto conquistato a Melbourne in carriera, il 20esimo in totale - sarebbe probabilmente al massimo della sua gioia. Difficile immaginare un Federer che perde l’amore per il tennis, disciplina che lui stesso negli ultimi anni ha plasmato.
Se Federer vincesse il Grand Slam Down Under, significherebbe che il renano tornerebbe ad essere il numero 1 del tennis mondiale, a 36 anni e 173 giorni.
Non ci sono “se” invece per quel che riguarda il primato del giocatore più vecchio ad essere stato seduto sul trono del numero 1: questo record appartiene ancora ad Andrè Agassi, che prima di consegnare lo scettro aveva 33 anni e 131 giorni.
Uno dei pochi record che manca ancora al basilese.
“Il titolo di numero 1 è interessante - racconta Federer -, in qualche modo è l’ultimo traguardo tennistico. Lo è sempre stato, ma a questa età … credo farei un errore se mi mettessi ad inseguirlo di nuovo.”
Ora, bisogna ricordare che Djokovic e Nadal saranno della sfida a Melbourne, ma certo i loro corpi non sono in gran forma. Djokovic, tra l’altro, non ha più giocato un torneo da Wimbledon dello scorso anno. Nadal è ancora alle prese con un ginocchio dolorante, che lo aveva fatto ritirare dalle ultime World Tour Finals. Murray è in convalescenza dopo aver operato l’anca. Anche Wawrinka potrebbe non presentarsi per dei guai ad un ginocchio.
Nel suo intimo, Federer sa che forse non c’è momento migliore per tentare l’assalto al record di Agassi.
Se il Re sembrava morto ... lunga vita al Re, Re Federer!