Memorabilie di Boris Becker all'asta. L'ex campione tedesco ha dei debiti da saldare e qualcosa da dire sull' essere famosi.
Già nel 2017 il tre volte vincitore di Wimbledon Boris Becker aveva annunciato di avere dei grossi debiti da saldare. Per rimborsare -almeno in parte - i suoi creditori, Becker e i suoi avvocati avevano deciso di vendere trofei e altri oggetti appartenenti all'ex campione tedesco.
Non è certo una coincidenza che l'apertura dell'asta-online è avvenuta in questi giorni, in concomitanza con il torneo di Wimbledon. Mark Ford, avvocato specializzato in insolvenze, ha commentato così la decisione di aprire l'asta nel corso dell'ultima settimana di Wimbledon.
«Se avessimo lanciato l'asta nel corso di alcuni giorni invernali ci avremmo ricavato molto meno».
Ford è ottimista: «Spero vivamente di riuscire a saldare l'insolvenza del signor Becker nel giro dei prossimi 9 mesi».
Alcuni degli oggetti in vendita
Tra le centinaia di grandi e piccoli ricordi che ognuno può acquistare online, spiccano i seguenti:
- la replica del trofeo vinto agli US Open nel 1989 (186'000 chf)
- la replica della Coppa Davis vinta nel 1988 (64'600 chf)
- un anello inciso in occasione dell'ammissione alla 'Tennis Hall of Fame' nel 2003 (43'500)
- un orologio da polso Schaffhausen (7'900 chf)
- un paio di scarpe da tennis usate dal campione tedesco (4'300 chf)
- una T-shirt e un paio di pantaloncini della 'Tennis Hall of Fame' (2'500 chf)
- una maglietta d'allenamento con borsa (1'000 chf)
«Mi fa male pensare di vendere alcuni oggetti»
«Comprendo la necessità di farlo, ma se penso all'asta mi fa male. Ci sono dei trofei ai quali sono legato in modo particolare, che hanno per me un forte valore emotivo», ha commentato il 51enne ex tennista.
«Giovani, state attenti alla fama»
Boris Becker ha inoltre lanciato un messaggio in favore dei giovani che sono già dei personaggi pubblici o che lo stanno per diventare.
Coco Gauff, l'ultima stella nata nel firmamento del tennis, ricorda per certi versi la prematura ascesa alla fama internazionale che contraddistinse la vita di Boris Becker.
Becker diventò un star mondiale all'età di 17 anni quando nel 1985 vinse il suo primo titolo a Wimbledon.
«Una volta diventato famoso lo sarai per sempre, ma il prezzo da pagare è molto alto», ha avvertito il tedesco.
Secondo Becker inoltre, per i giovani famosi le cose si sono ancora più complicate negli ultimi anni a causa delle pressione creata da internet e dai social media.
L'ex numero 1 mette anche in discussione la 'cultura della celebrità' che oggi più di prima, può avere un impatto negativo sui giovani.
«Viviamo tutti in una strana era, la cultura della celebrità ha raggiunto picchi mostruosi, ma non rappresenta la realtà», ha aggiunto Becker.
«Io sono diventato celebre perchè ho fatto qualcosa di straordinario, ma molte persone oggi, non hanno mai fatto nulla di starordinario aldilà del fatto di diventare personaggi pubblici».
«Se hai 10 milioni di followers su Twitter non significa necessariamente che sei una persona di successo. Viviamo in un periodo storico molto pericoloso, dove i valori e ciò che essi rappresentano sono messi in seria discussione».