Australian Open Federer sul suo prossimo avversario: «Oh mio Dio, Millman»

fon

22.1.2020

Nel secondo turno degli US Open Roger Federer ha lasciato solamente sei game al suo avversario Filip Krajinovic. Al prossimo turno tuttavia il renano dovrà vedersela con l’australiano John Millman, un rivale che in passato l’ha già fatto sudare parecchio, eliminandolo addirittura agli ottavi di finale di un torneo del Grande Slam.

«Io preferisco vittorie chiare come quella di oggi rispetto a quelle conquistate sul filo del rasoio», ha raccontato Federer nella conferenza stampa seguita alla sua “passeggiata” del secondo turno contro il serbo Filip Krajinovic durata un’ora e 32 minuti.

«Anche se può sembrare tutto molto semplice, in realtà anche dietro ad una vittoria in tre set senza storia c’è la volontà di non mollare e di migliorare ad ogni colpo la leadership», ha voluto poi precisare l’attuale numero tre del mondo, qualificatosi oggi per il terzo turno degli Australian Open per la 21esima volta consecutiva.

Il prossimo avversario del basilese è un osso duro, un tennista che nella mente di Roger fa riaffiorare brutti ricordi. «La sconfitta patita contro John Millman agli US Open del 2018 è stata una delle più amare della mia carriera. A livello fisico non mi sono mai sentito così male come quella sera a Flushing Meadows», ha in seguito riferito il 38enne, che all’epoca dopo la sconfitta subita contro Millman aveva dovuto essere osservato da un team di medici a causa di problemi respiratori causati dal caldo e dall’elevatissima umidità dell’aria.

L'estate scorsa tuttavia il renano aveva potuto prendersi la rivincita al torneo di Halle. Prima della sfida del torneo tedesco tuttavia Roger era piuttosto nervoso: «”Oh mio Dio, Millman”, mi ronzava in testa». Nonostante ciò King Roger si era poi imposto senza troppi patemi d’animo col punteggio di 7:6 6:3.

Dal canto suo il nativo di Brisbane non vede l’ora di tornare in campo contro Federer, il vincitore di 20 tornei del Grande Slam. «Per sconfiggere Roger ci vuole una vera e propria impresa per un giocatore come me. Ma proprio per quello giocare contro una leggenda come lui in un torneo del Grande Slam è il meglio che ti possa capitare, ed io sono pronto a fare del mio meglio».

Roger avvisato, mezzo salvato…

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