L'ex numero 1 del tennis Boris Becker bacchetta le nuove (e meno) generazioni di tennisti, incapaci secondo lui di scalzare i 'big three'.
Archiviato anche il Roland Garros - con l'ennesima vittoria di Rafael Nadal in campo maschile - il tedesco Boris Becker, commentatore per Europsort - asserisce che i giovani giocatori del tour non hanno il giusto atteggiamento mentale per impensierire i 'big three' nel Grand Slam.
Dal 2017 solo i Big Three
Roger Federer, Rafael Nadal e Nova Djokovic hanno infatti vinto ogni torneo del Grand Slam dal 2017. Il 33enne Nadal ha conquistato per la dodicesima volta in carriera il titolo a Parigi, battendo per la seconda volta consecutiva in finale il 25enne austriaco Dominic Thiem.
Becker, che vinse Wimbledon all'età di 17 anni per poi vincere altri cinque Grand Slam in carriera, ha detto che è più che altro l'aspetto mentale a dare dei grossi vantaggi a Nadal (33 anni), Federer (37 anni) e Djokovic (32 anni).
«Ho appena letto una statistica che mette in evidenza come nessun giocatore sotto i 28 anni, Thiem a parte, è riuscito a giocare una finale di un Grand Slam negli ultmi tre anni», ha detto Bum Bum.
Wilander, Leconte e Agassi non permisero a Boris Becker di andare oltre lo stadio delle semifinali al Roland Garros.
«Non sono per nulla dei complimenti»
«Ciò che sto dicendo non è un complimento per nessun giocatore sotto i 28 anni - ha continuato il tedesco oggi 52enne - e non venitemi a dire che gli altri sono troppo bravi. Dovremmo mettere in questione l'atteggiamento e anche un po' la qualità di tutti i tennisti del tour che hanno meno di 28 anni».
Oltre a Thiem gli altri giocatori che hanno raggiunto una finale del Grand Slam negli ultimi tre anni sono stati Juan Martin del Potro, Kevin Anderson, Marin Cilic e Stan Wawrinka. Tutti giocatori che avevano 30 e più anni.
«Con tutto il rispetto per Roger, Rafa e Novak, è tempo di cambiare»
«Nonostante tutto il rispetto che porto per Roger, Rafe e Novak sono convinto che le nuove leve dovrebbero farsi avanti - ha aggiunto Becker - certo, un giorno i 'big three' saranno troppo vecchi, ma sarebbe bello vedere qualcuno prendersi il testimone prima che questo accada».
Becker è convinto che è sul piano mentale che i giovani concedono ancora troppo al trio arraffatutto.
«C'è un aspetto mentale che i giovani tennisti non hanno, che gli altri tre invece possiedono, eccome. Non si tratta nè di dritto nè di condizione fisica. L'atteggiamento mentale fa la differenza tra vincere e perdere».
A supporto di questa tesi, in parte, si ricorda un'intervista fatta un po' di anni fa a Roger Federer, quando il basilese raccontava del suo scendere in campo accompagnato da pensieri vincenti e scenari positivi, mentre leggeva negli occhi degli avversari una sorta di rassegnazione.