Novak Djokovic è il leader dei no vax? Il suo allenatore Goran Ivanisevic ha una risposta chiara a questa domanda.
«Novak ha preso una decisione che non cambierà. Non vuole essere vaccinato e lo rispetto. Lo sostengo pienamente - ha spiegato Ivanisevic al portale sportivo croato «gol.dnevnik.hr» - e quando si dice che è il leader dei no vax e di conseguenza ha una cattiva influenza sulla gente, dico: "non è vero!"».
Lui stesso è vaccinato, ha riferito Ivanisevic, ma nonostante ciò non capisce come i tornei del Grande Slam affrontino la questione Coronavirus. «La gente è stata contagiata in Australia, al Roland Garros e a Wimbledon e nessuno si è fatto male. Ci sono così tante contraddizioni».
Allo stato attuale, Djokovic non potrà partecipare agli US Open - torneo al via il prossimo 29 agosto - perché le persone non vaccinate non possono entrare negli Stati Uniti. Ivanisevic non riesce a spiegarselo. «Una persona non vaccinata che non è infetta non può andare in America, mentre una persona vaccinata che è infetta può infettare centinaia di altre persone. È una follia», ha detto il croato.
Dopo che nelle scorse settimane l'allenatore di Djokovic aveva nutrito qualche speranza che il suo pupillo potesse ancora volare a New York tra un mese, «Forse Joe Biden cambierà idea» aveva detto, il cinquantenne sembra ora aver perso ogni speranza. «Sono più ottimista sul fatto che vincerò il torneo ATP di Umago (il Croazia Open ndr) che sul fatto che lasceranno partire Djokovic per gli USA», ha scherzato Ivanisevic.
Tuttavia il vincitore di Wimbledon nel 2001 ritiene che Djokovic vincerà altri tornei del Grande Slam nel prossimo futuro. Dopo il trionfo sull'erba londinese di qualche settimana fa il serbo è salito a quota 21 titoli e rimane col fiato sul collo di Rafael Nadal, a 22. Quest'anno entrambi potrebbero lasciarsi definitivamente alle spalle Roger Federer, fermo a 20 Slam. «Anche prima di diventare l'allenatore di Novak pensavo che alla fine entrambi avrebbero vinto più titoli importanti di Federer», ha commentato Ivanisevic. «Se rimangono sani, per loro non ci sono limiti».
