Ritrovate delle ossa La madre del piccolo Émile rompe il silenzio per la prima volta dopo il dramma

tsch / pab

19.4.2024

La scorsa estate, Émile era con i nonni nel villaggio alpino di Le Vernet, nel sud della Francia.
La scorsa estate, Émile era con i nonni nel villaggio alpino di Le Vernet, nel sud della Francia.
Christophe Simon/AFP/dpa

Dopo il ritrovamento del cranio di Émile, due anni, in Francia, la madre ha parlato per la prima volta e ha ringraziato tutti per la loro solidarietà. La famiglia ha ricevuto delle donazioni per il funerale.

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Hai fretta? blue News riassume per te

  • Per la prima volta, la madre del piccolo Émile, Marie, parla del tragico caso.
  • La donna ha ringraziato tutti i partecipanti a un gruppo su Facebook per le loro condoglianze e l'aiuto finanziario per il funerale.
  • Il bambino è scomparso nell'estate del 2023 mentre era affidato ai nonni e a marzo del 2024 una escursionista ha trovato il suo teschio.
  • Nel villaggio francese di Le Vernet, dal quale il piccolo di 2 anni e mezzo era sparito, si ipotizza addirittura l'intervento di lupi. Ipotesi che però non convince quasi nessuno.

Dopo il ritrovamento del cranio di Émile nel fango di un sentiero escursionistico alla fine di marzo, sua madre ha parlato pubblicamente per la prima volta.

La famiglia, giova ricordarlo, durante i mesi della scomparsa si era espressa unicamente nel giorno del compleanno del bimbo, altrimenti si era chiusa nel silenzio più assoluto, rifiutandosi di parlare con la stampa.

«Siamo molto toccati dalla vostra compassione», ha condiviso Marie nel gruppo Facebook «Preghiamo per Émile». La madre del bambino di due anni e mezzo deceduto, ha fatto sapere che sta cercando di leggere tutti i messaggi, i commenti e le lettere.

Oltre al sostegno emotivo per la perdita del figlio, Marie ha ringraziato anche la comunità per il sostegno finanziario.

«Un enorme grazie per la grande partecipazione alla campagna di raccolta fondi», ha scritto. Ha già ricevuto la prima rata. Con questa campagna di raccolta fondi, gli amministratori del gruppo Facebook hanno raccolto i soldi per il funerale di Émile, che la famiglia deve ora organizzare.

Solidarietà sui social media

Dopo quasi dieci mesi di incertezza, caratterizzati da ricerche disperate e sospetti, la famiglia ha ora una, seppur amarissima, certezza riguardo alle sorti del piccolo.

Grazie alle donazioni ricevute, un utente desidera per Émile «i fiori più belli del mondo».

Molte persone hanno espresso le loro condoglianze sotto il post della mamma. «Non ci sono parole abbastanza forti per descrivere il dolore per la perdita di un figlio», ha commentato un utente.

«Émile ha lasciato un segno profondo nel mio cuore dal giorno della sua scomparsa», si legge in un altro commento.

Settimane di ricerche senza successo

Il piccolo Émile, giova ricordare, era scomparso dall'8 luglio 2023, quando si è allontanato dal giardino dei nonni nel villaggio di montagna francese di Le Vernet.

Quel giorno alcuni testimoni lo avevano visto correre lungo una strada del paesino. In seguito, le sue tracce scompaiono. I cani specializzati sono riusciti a ripercorrere un piccolo tragitto, fino alla fontana del paese, poi il vuoto assoluto.

Settimane di ricerche da parte dei servizi di emergenza non hanno avuto successo. All'apice delle ricerche sono state coinvolte 800 persone al giorno, che hanno letteralmente setacciato le zone attorno al villaggio.

Alla fine di marzo di quest'anno, una donna ha trovato il cranio del ragazzo a circa 25 minuti di cammino dal villaggio di montagna in questione, in un settore che era stato battuto più volte.

La polizia ha riferito che sono state identificate diverse crepe e fratture sul cranio, ma che devono essere state inferte dopo la sua morte. I segni sono compatibili con l'intervento di animali selvatici, probabilmente dei lupi. 

Speculazioni sull'attacco dei lupi

In un'intervista a «Le Parisien», un abitante del luogo ha spiegato che in estate i lupi si avvicinano al villaggio e alle greggi di pecore. Gli animali in realtà hanno paura degli esseri umani, ma l'uomo ipotizza che nel caso del ragazzo la situazione possa essere stata diversa.

«Se non c'è nessuno, un lupo può benissimo afferrare un bambino al pozzo del villaggio e correre per mezz'ora», ha dichiarato il sindaco della città, François Balique, alla rivista «Marianne», «senza fermarsi, senza allentare la pressione e senza versare sangue».

Un cacciatore locale, tuttavia, sospetta che i lupi possano essere intervenuti sulla salma del piccolo, ma esclude il grande predatore abbia davvero ucciso il bambino.

Le indagini, che si prospettano ancora lunghe e complesse, continuano a tutto campo e per ora nessuna pista (incidente, intervento di terzi) è stata esclusa.