Dopo la morte di Navalny Biden vara 500 nuove sanzioni alla Russia: «Putin deve pagare»

SDA

23.2.2024 - 21:16

Joe Biden ha imposto il più vasto pacchetto di sanzioni americane contro la Russia dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina in risposta alla morte di Alexei Navalny e per la «brutale» guerra contro Kiev, giunta ormai all'inizio del suo terzo anno.

Joe Biden in una foto del 23 febbraio.
Joe Biden in una foto del 23 febbraio.
KEYSTONE/EPA/LEIGH VOGEL / POOL

23.2.2024 - 21:16

«Se Putin non paga il prezzo per la morte di Navalny per la distruzione provocata andrà avanti e il costo per gli Stati Uniti e i nostri alleati nella Nato, in Europa e nel resto del mondo salirà», ha avvertito il commander in chief annunciando oltre 500 nuove misure contro il settore della Difesa e quello finanziario russi ma anche contro funzionari del governo e i dirigenti del carcere nel quale l'oppositore dello zar è morto.

«È solo l'inizio», ha poi sottolineato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, precisando che nelle prossime settimane saranno annunciate nuove misure. Colpiti anche il sistema di pagamento russo Mir e la rete di approvvigionamento di droni di Mosca nonché oltre 100 compagnie che «hanno fornito supporto alla macchina da guerra russa».

Biden ha assicurato che gli Stati Uniti continuano ad essere impegnati a contrastare i «tentativi di repressione di Putin in patria e all'estero» e quindi ha rinnovato l'appello al Congresso ad approvare il disegno di legge sui nuovi aiuti a Kiev. «Un fallimento nel fornire ulteriore assistenza all'Ucraina non ci sarà perdonato, il tempo stringe», ha avvertito il presidente americano accusando i repubblicani di essere resposabili dello stallo.

Restrizioni anche dall'UE

Nelle stesse ore in cui Washington annunciava la sua durissima risposta alla morte di Navalny, l'Ue varava nuove restrizioni contro la Russia per la guerra in Ucraina, il 13esimo pacchetto dall'inizio dell'invasione. «Il Consiglio ha deciso di imporre misure nei confronti di altre 106 persone e 88 entità responsabili di azioni che minacciano o compromettono l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina», si legge in una nota nella quale si precisa che ad essere colpiti sono in particolare «i settori militare e della difesa e le persone associate, comprese quelle coinvolte nelle forniture di armamenti della Corea del Nord alla Russia, nonché membri del sistema giudiziario, politici locali e persone responsabili della deportazione illegale e della rieducazione militare dei bambini ucraini».

Furiosa, naturalmente, la reazione del Cremlino. «L'Unione Europea continua i suoi inutili tentativi di esercitare pressioni sulla Russia attraverso misure restrittive unilaterali che noi riteniamo illegali», ha attaccato il ministero degli Esteri annunciando di aver risposto alle sanzioni ampliando «l'elenco dei rappresentati europei a cui è vietato l'ingresso nella Federazione russa».

Quante alle nuove sanzioni imposte da Biden per la morte di Navalny, Mosca le ha definite «un nuovo tentativo sfacciato e cinico di ingerenza negli affari interni della Russia» in vista del voto, ha attaccato l'ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, accusando gli Stati Uniti di «obbligare» il popolo russo «a rinunciare ai nostri interessi vitali e di dividere la società russa alla vigilia delle elezioni presidenziali».

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