Guerra in Ucraina Blinken: «Se Putin vuole negoziare gli Stati Uniti ci sono»

SDA

1.5.2024 - 09:26

«Non appena la Russia dimostrerà di voler sinceramente negoziare, noi saremo sicuramente lì e credo anche gli ucraini»: il segretario di Stato americano Antony Blinken esprime la disponibilità di Washington a sedersi a un tavolo con la Russia per porre fine alla guerra in Ucraina. Ma le condizioni devono essere chiare.

I soccorritori ucraini lavorano sul luogo di un attacco con bombe a vela contro oggetti di infrastrutture civili a Kharkiv, in Ucraina, il 30 aprile 2024, durante l'invasione russa. Almeno una persona è morta e altre tre sono rimaste ferite, secondo il Servizio di Emergenza dello Stato.
I soccorritori ucraini lavorano sul luogo di un attacco con bombe a vela contro oggetti di infrastrutture civili a Kharkiv, in Ucraina, il 30 aprile 2024, durante l'invasione russa. Almeno una persona è morta e altre tre sono rimaste ferite, secondo il Servizio di Emergenza dello Stato.
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Le condizioni devono essere chiare ma al momento sono ben lontane dalla posizione di Mosca: potranno esserci solo «negoziati in conformità con i principi fondamentali che sono alla base della comunità internazionale e della Carta delle Nazioni Unite: sovranità, integrità territoriale, indipendenza», ha precisato il capo della diplomazia Usa durante la sua missione in Medio Oriente.

La fine della guerra «dipende in gran parte da Vladimir Putin e da ciò che deciderà. Spero che capirà il messaggio e dimostrerà la sua disponibilità a negoziati sinceri», ha sottolineato.

La Russia prossima a un'offensiva su vasta scala?

Le armi non sono infinite, gli Stati Uniti lo sanno bene: l'ultimo pacchetto di aiuti americani a Kiev è passato solo dopo mesi di stallo e di polemiche.

Così Washington pensa con pragmatismo a un futuro che prima o poi, con le buone o con le cattive, dovrà vedere un tavolo di negoziato. Ma la posizione dell'Ucraina è difficile, con il terreno che vede ancora in vantaggio gli invasori russi.

E con la primavera o l'estate, si attende una nuova campagna offensiva da parte dell'Armata dello zar.

Secondo il think tank americano Isw, le forze russe hanno l'opportunità di scegliere tra molteplici direzioni tattiche per le loro future azioni offensive sul fronte di Avdiivka, nel Donetsk, ma non è chiaro dove concentreranno i loro sforzi nel prossimo futuro.

L'unica speranza di Kiev sono gli aiuti statunitensi?

Mosca – dicono gli esperti – potrebbe continuare a spingersi a ovest, verso l'obiettivo operativo dichiarato a Pokrovsk, oppure provare a spingersi a nord per operazioni offensive intorno a Chasiv Yar.

Per fermare l'avanzata russa, l'Ucraina ripone tutte le speranze nelle nuove forniture occidentali, che dovranno giungere il prima possibile al fronte e in tutte le postazioni di antiaerea nel Paese per bloccare la pioggia di ordigni che continua su tutte le città ucraine.

Due giorni dopo il raid russo sulla città di Odessa, sono ancora vivide negli occhi del mondo le immagini delle fiamme che avvolgono il Castello di Kivalov, conosciuto anche come «il castello di Harry Potter» per la sua somiglianza con quello del celebre film.

«A Odessa si volevano uccidere più civili possibili»

Per il procuratore generale ucraino Andrei Kostin non ci sono dubbi: l'obiettivo dell'attacco era «uccidere il maggior numero possibile di civili».

A testimoniarlo, sostiene il funzionario, è l'uso per il raid di un missile balistico Iskander con testata a grappolo, letale ordigno bandito da diversi Paesi del mondo – ma non da Usa e Russia – proprio per il suo impatto devastante sui civili.

«Frammenti metallici e detriti di missili sono stati trovati a 1,5 chilometri dal luogo dell'attacco», ha spiegato Kostin, mentre la procura ha riferito che nel bombardamento è rimasto ucciso il prorettore dell'Università internazionale della città, Boris Vasiliev.

I russi colpiscono coi missili cinesi, Kiev punta alla Crimea

Le bombe sono tornate a cadere anche sulla martoriata Kharkiv, dove martedì due civili sono stati uccisi e sei feriti. Per attaccare la città orientale ucraina, Mosca si affida anche alle armi fornite dal suo alleato di Pyongyang: secondo un report dell'Onu citato dal Guardian, i detriti di un missile lanciato sul centro il 2 gennaio scorso provenivano da un missile balistico nordcoreano Hwasong-12.

Le forze ucraine rispondono al fuoco continuando gli attacchi sulla Crimea, dove il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver abbattuto in 24 ore 10 missili Atacms di fabbricazione Usa.

Poche ore prima, i media ucraini avevano riferito di esplosioni udite nella penisola: secondo il canale Telegram Astra, nella notte tra lunedì e martedì un razzo è stato lanciato contro l'aeroporto militare russo di Dzhankoya provocando 5 feriti tra i militari russi, senza tuttavia conferme ufficiali da Kiev.

E a Kursk il governatore ha affermato che una donna morta e tre persone sono rimaste ferite nei bombardamenti ucraini sulla regione russa di confine.