Nessuna rivendicazione L'attentatore di Lione aveva giurato fedeltà all'Isis

ATS

30.5.2019

Il pacco bomba di venerdì scorso a Lione ha causato tredici feriti lievi
Il pacco bomba di venerdì scorso a Lione ha causato tredici feriti lievi
Keystone

Dopo tre giornate di interrogatorio, durante le quali ha parlato pochissimo, il misterioso attentatore che venerdì scorso ha lasciato una bomba artigianale davanti a una panetteria di Lione, ha ammesso di aver giurato fedeltà all'Isis.

Fino a questa confessione, e anche se interrogato su questo punto specifico, Mohamed Hichem M., 24 anni, studente di nazionalità algerina, aveva sempre negato.

Attacco non rivendicato dall'Isis

Nonostante l'organizzazione dello Stato Islamico, che nelle ultime occasioni aveva sempre rivendicato anche attentati compiuti da squilibrati, non si sia mai fatta viva per associare la propria sigla all'attacco di Lione, l'accusato ha dunque sgomberato il campo dai dubbi.

Quello che finora era un gesto inspiegabile, dopo 3 giorni di stato di fermo e di interrogatori, comincia a delinearsi nei suoi contorni e nel suo movente. Agli inquirenti, il giovane aveva già confessato di aver confezionato da solo l'ordigno, poi depositato nel centro pedonale di Lione e fatto esplodere con un telecomando a distanza. I feriti, nessuno grave, sono stati 13, fra di loro una bambina di 10 anni.

Ci sono numerose zone d'ombra

Resta ignoto il profilo dell'attentatore, ciò che l'ha spinto a negare per 3 giorni e poi ammettere il giuramento di fedeltà, che l'Isis non ha però al momento ancora rivendicato. Gli inquirenti parlano di numerose zone d'ombra nelle indagini.

Poco prima dell'ammissione di fedeltà allo stato islamico, Mohamed aveva spiegato anche di essere praticante di un islam molto rigoroso e dalle regole severe, facendo diversi discorsi di stampo religioso integralista ai magistrati che lo stavano interrogando. Nel corso della perquisizione nella sua casa di Oullins, nella periferia sud di Lione, la polizia ha ritrovato - nella memoria del computer dell'accusato - diverse ricerche su Internet relative alla jihad. Ma nessuna prova di qualsiasi tipo di legame con l'Isis era stata rinvenuta, né tracce di giuramento.

Rilasciati i genitori e il fratello

Nell'ambito dell'inchiesta, condotta dalla procura antiterrorismo di Parigi, i genitori del sospetto erano stati posti anche loro, lunedì, in stato di fermo. Ieri sono stati rilasciati in assenza di indizi di reato, ha spiegato la procura. Poche ore dopo, anche un fratello di Mohammed che era stato trattenuto ha potuto far rientro a casa.

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