Condannato per stupro Ex funzionario DSS, il Parlamento approva le raccomandazioni per meglio gestire il personale

red

19.9.2023

Immagine d'archivio.
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© Ti-Press

Il Parlamento ticinese ha approvato l'adozione dei miglioramenti nella gestione del personale dell’amministrazione cantonale emersi nell’audit esterno sul caso dell'ex funzionario del Dipartimento sanità e socialità (DSS), condannato in via definitiva per stupro su una giovane adulta. In aula si sono espressi i sei partiti relatori. Lo riferisce la RSI.

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Dopo oltre quattro ore di dibattito il Gran Consiglio ticinese ha approvato martedì, con 63 voti favorevoli, un contrario e due astenuti,  il rapporto finale sull’audit esterno che si è occupato di valutare la gestione del caso in seno all’amministrazione cantonale dell’ex funzionario del DSS, poi condannato per stupro.

L'audit, giova ricordarlo, era stato commissionato per far luce anche sulle responsabilità dei dirigenti dell’allora funzionario e che ha portato a chiedere al Governo delle modifiche per migliorare la gestione del personale.

In particolare le raccomandazioni riguardano il miglioramento della direttiva concernente le molestie psicologiche, sessuali e le discriminazioni. Si sono già introdotti dei cambiamenti come l'istituzione di un sondaggio di soddisfazione sul clima di lavoro, la formazione del personale dirigente e la creazione di una piattaforma per raccogliere le segnalazioni.

Ognuno ha detto la sua, molte le critiche

Il rapporto è arrivato sui banchi dei granconsiglieri con ben sei corelatori, uno per partito. Da parte di ogni schieramento politico sono state espresse parole di sostegno alle vittime e di condanna per i comportamenti dell’ex funzionario, ma anche dei suoi superiori e, più in generale, di chi non ha compreso la gravità di quanto stava accadendo.

Non sono poi mancati anche brevi momenti di tensione e critiche che sono state rivolte al Governo.

L'ex funzionario condannato in via definitiva per stupro

È da tenere presente che il caso venne alla luce nel giugno del 2018. Il Ministero pubblico aprì un procedimento nei confronti dell'allora funzionario del DSS, che lavorava nell’ambito delle politiche giovanili, che fu subito sospeso.

L'uomo è stato condannato in via definitiva per stupro ai danni di una giovane maggiorenne. Come ha rivelato l'audit aveva avuto molti comportamenti inadeguati nei confronti di altre vittime, che erano già stati segnalati ad un superiore. Per questi fatti poteva essere licenziato già nel 2004.

Il processo ebbe luogo nel gennaio del 2019. Il giudice Marco Villa, nel pronunciare la condanna, chiese scusa alle vittime a nome dello Stato per non essere state sufficientemente ascoltate.

La vicenda diventa un caso politico

Visto quanto emerso, il Consiglio di Stato decise di avviare verifiche interne. I dubbi sulla gestione del caso da parte dei dirigenti di allora indussero quindi vari partiti, otto mesi dopo, a chiedere la creazione di una commissione parlamentare d’inchiesta.

Secondo il Consiglio di Stato non era necessaria visto che dalle verifiche era emersa una corretta gestione degli episodi da parte dell’amministrazione cantonale. La creazione di una CPI venne quindi respinta dal Parlamento nel settembre del 2020.

A inizio 2021 il processo in appello si chiuse con una condanna più grave, non più per coazione sessuale, ma per stupro.

Il risultato fu che il Gran Consiglio, a fine gennaio 2022, approvò la promozione di un audit esterno indipendente. I risultati dello stesso sono stati presentati lo scorso marzo e hanno evidenziato diverse criticità.

Si è quindi preferito attendere le elezioni cantonali di aprile, per poi lasciare in mano alla nuova commissione di gestione la redazione delle raccomandazioni al Governo.