COVID-19 Chi potrà tornare al lavoro e chi no, tra comprensione e pressioni

SwissTXT / Pab

9.4.2020

Da lunedì in Ticino ripartono anche i giardineri, ma solo per interventi urgenti 
Da lunedì in Ticino ripartono anche i giardineri, ma solo per interventi urgenti 
Keystone

In Ticino l'economia si prepara alla prossima tappa dell'emergenza, che inizierà dopo Pasqua, con il parziale allentamento delle restrizioni per l'industria e l'artigianato.

Ma le misure annunciate dal Consiglio di Stato, secondo le associazioni di categoria, non porteranno a una ripresa significativa dell'attività di questi settori.

Pochi infatti saranno quelli che potranno beneficiare delle nuove autorizzazioni: ad esempio chi svolge attività che non prevedono un contatto con i clienti, oppure gli artigiani che operano singolarmente. 

Luce verde anche per i giardinieri, ma anche loro solo per lavori urgenti legati alle necessità della stagione e, chiaramente, nel rispetto delle disposizioni sul distanziamento sociale.

Per l’edilizia e per l’artigianato di cantiere, invece, lo shut lockdown rimane.

«Nessuno vuole una falsa partenza»

Il padronato tuttavia si dice consapevole del fatto che la situazione sanitaria è ancora critica di modo che, per logica, ogni tentativo di forzare i tempi sembrerebbe scongiurato. «Quello che nessuno vuole è una falsa partenza», dice Piergiorgio Rossi dell'Unione delle associazioni dell'edilizia ticinesi.

«Le pressioni dell'economia ci sono - ribatte invece Giorgio Fonio del sindacato OCST - come quegli imprenditori che hanno ricevuto l'accesso al lavoro ridotto e poi licenziano ugualmente. Nel settore alberghiero, ad esempio».

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