COVID-19 Nuove regole in vigore da lunedì e nuovo assetto per gli ospedali

pab / sam

27.3.2020

il presidente del Governo ticinese Christian Vitta, il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità Raffaele De Rosa e, dietro, il medico cantonale Giorgio Merlani
il presidente del Governo ticinese Christian Vitta, il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità Raffaele De Rosa e, dietro, il medico cantonale Giorgio Merlani
Keystone / Ti-Press

Da Berna sono arrivate buone notizie per il Governo ticinese. Il Consiglio federale ha infatti stabilito venerdì che per lottare contro il coronavirus, in casi eccezionali, i Cantoni possono adottare provvedimenti che vanno oltre quanto previsto dalla Confederazione.

La decisione dell'Esecutivo federale fa seguito alla chiusura di imprese e cantieri decisa dal Canton Ticino e giudicata lunedì da Berna non conforme al diritto federale.

Per le prime reazioni, ma anche per fare il punto sull'epidemia nel nostro territorio, il presidente del Governo ticinese Christian Vitta, il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità Raffaele De Rosa e il medico cantonale Giorgio Merlani hanno tenuto oggi, venerdì, a Bellinzona un nuovo momento informativo.

Nuove regole da lunedì in Ticino

Il ministro Vitta, prendendo per primo la parola, ha salutato con soddisfazione la decisione di Berna, che «tiene conto dello spirito federalista e di coesione nazionale che ci rappresenta, che ora più che mai devono essere portati avanti con coraggio. Non è stato facile, ma ce l’abbiamo fatta».

Il direttore del DFE ha poi fatto sapere che il Consiglio di Stato ticinese ha inoltrato a Berna una nuova risoluzione governativa, rivista leggermente rispetto a quella in vigore questa settimana in Ticino, che entrerà in vigore lunedì e che sarà presentata domani, sabato. «Le nuove misure - ha sottolineato Vitta - hanno raccolto anche il consenso delle parti sociali». Stando a quanto preannunciato in conferenza stampa, si tratta di piccole verifiche e accorgimenti, ma non di stravolgimenti rispetto a oggi.

«Insieme siamo riusciti a far capire a Berna la realtà che il nostro Cantone sta vivendo. Il Ticino è unito e solidale, e questo ci dà molta fiducia. Il cammino da percorrere è ancora lungo, ma ce la faremo. Torneremo a vivere la nostra quotidianità, le nostre passioni e i nostri affetti», ha concluso il presidente del Governo.

«È sulla distanza che possiamo fare la differenza»

«Le cifre continuano ad aumentare, anche se questa settimana con andamento altalenante, cosa che ci ha fatto capire la bontà delle misure intraprese finora»: così il direttore del DSS Raffaele De Rosa, che ha tenuto a precisare che non si tratta di numeri, ma di persone e famiglie: «A chi è toccato da questo virus va tutta la nostra solidarietà e vicinanza».

Il ministro ha affermato che è sulla distanza che possiamo fare la differenza. «Non solo fisica, ma anche temporale. Come in una lunga maratona», ha detto, usando una metafora che ci accompagna spesso in questa emergenza. Ed è tornato a fare un appello a tutte le fasce d’età, perché tutti possono essere colpiti, in un modo o nell'altro.

Oggi il Governo ha quindi confermato la linea adottata per questa settimana, convinto che questo impegno serva a schiacciare la linea dei contagi e permettere al sistema sanitario di affrontare al meglio questa emergenza.

Nuovo assetto per gli ospedali ticinesi

De Rosa ha però annunciato un'importante novità, ossia l'estensione e la riorganizzazione della rete degli ospedali in Ticino, che rivede anche la presa a carico dei pazienti. Assetto approvato mercoledì dal Consiglio di Stato e che sarà operativo da lunedì. Il dispositivo prevede già diverse tappe in funzione dell’evoluzione dell’epidemia.

I pazienti che necessitano un ricovero in cure intense saranno sempre presi a carico dalla Carità a Locarno e dalla Clinica Luganese di Moncucco. Quando verrà superata la fase acuta, essi verranno trasferiti alla Clinica Santa Chiara di Locarno o all’Ospedale Italiano a Lugano.

Ci sarà anche la possibilità di ricovero al nosocomio di Faido. In seguito, per una eventuale fase di recupero, se indeboliti dalla malattia, i pazienti potranno essere ricoverati sempre a Faido o all’ospedale malcantonese di Castelrotto. Un'altra possibilità è quella della riabilitazione neurologica o polmonare: in questo caso saranno a disposizione la Clinica Hildebrand di Brissago e la Clinica EOC di Novaggio. Saranno eventualmente a disposizione anche dei letti all'Ars Medica di Gravesano.

«Siamo entrati in una fase delicata, dobbiamo tenere duro»

A prendere la parola per ultimo è stato il medico cantonale Giorgio Merlani, che ha ricordato l'incremento odierno di casi positivi (287 in più, per un totale di 1'688, e ulteriori 9 decessi, per un totale di 76), ma anche sottolineato che non dobbiamo disperarci, ma continuare a controllare l'andamento della curva epidemica.

«Siamo entrati in una fase delicata. L'aumento si sta consolidando ed è abbastanza stabile. Ma non sappiamo esattamente dove siamo e quando arriverà il picco. Questo, se arriva più tardi, è perché stiamo salendo dolcemente, e questo non è un male», ha tenuto a precisare Merlani, che più che altro oggi si è rivolto alla popolazione ticinese, chiedendole di tenere duro.

«Per il momento - ha continuato il medico cantonale - dobbiamo continuare serenamente come abbiamo fatto finora, con le misure adottate e la collaborazione di tutti. Dobbiamo continuare a resistere e a combattere. È ovvio che ora, a un mese da primo caso in Ticino, inizia ad arrivare la stanchezza e i dubbi sulle misure. Ma è proprio ora che dobbiamo fare maggiore attenzione e non cedere alle tentazioni e alleggerire le nostre azioni».

E anche lui ha ricordato la metafora sportiva: «Non stiamo facendo i 100 metri piani, nessuno lo aveva mai detto. Stiamo facendo una maratona. Ma la stiamo facendo tutti insieme».

«Momenti migliori torneranno sicuramente - ha concluso Merlani - e allora saremo sicuramente più forti di prima».

Numeri e link utili

È utile ricordare che, per tutte le informazioni sul COVID-19 e sulle misure prese dalle autorità, la hotline cantonale ticinese è sempre in funzione dalle 7h00 alle 22h00 allo 0800 144 144. Il sito specifico che il Cantone ha aperto è consultabile in ogni momento cliccando qui.

La Hotline a livello federale risponde invece a tutte le domande 24 ore su 24 al numero +41 58 463 00 00. Il sito della Confederazione sul coronavirus COVID-19 invece è raggiungibile cliccando qui.

È pure attiva a livello ticinese la Hotline per le attività commerciali, che risponde, dalle 9.00 alle 17.00, al numero 0840 117 112.

Per domande specifiche sul lavoro ridotto è disponibile, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 - 12.00 e dalle ore 13.00 - 16.00, il numero di telefono 091 814 31 03.

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