Ex Macello Ex Macello, il Municipio: «Fatto quanto deciso», Badaracco: «Foletti aveva la delega»

Swisstxt

30.12.2021 - 15:30

E dopo lo sgombero dell'ex Macello di Lugano, avvenuta giovedì all'alba dopo la rioccupazione mercoledì pomeriggio da parte di un gruppo di autogestiti, arriva la versione del Municipio e quella del vicesindaco Roberto Badaracco su quanto avvenuto. Scesa l'ultima manifestante dal tetto della struttura.

30.12.2021 - 15:30

Riunitosi due volte di urgenza, l'Esecutivo di Lugano aveva stabilito quattro linee di azione e quanto deciso «è stato messo in opera». Così si legge in un comunicato diramato giovedì nel primo pomeriggio, ossia 8 ore dopo l'intervento di polizia che ha messo fine all'azione degli autogestiti.

Il Municipio aveva in particolare deciso di presentare denuncia penale per violazione di domicilio e impedire l'ingresso di altri occupanti. Quanto allo sgombero, si legge nel testo, al sindaco Michele Foletti era stata conferita la delega di «ordinare l’evacuazione dell’ex Macello, dopo verifica delle condizioni operative con la polizia, quando possibile e a dipendenza dell'opportunità».

Infine, il compito affidato al vicesindaco Roberto Badaracco era quello di ricontattare gli occupanti, che lo avevano raggiunto telefonicamente, «per ribadire la disponibilità del Municipio a riconsegnare masserizie ed effetti personali ai legittimi proprietari secondo le modalità già concordate con l'avvocato Costantino Castelli nel corso dell'estate».

Già dopo il primo sgombero a fine maggio, si precisa inoltre, era stata offerta la possibilità di recuperare gli oggetti rimasti nello stabile ma da allora «il Municipio non ha più avuto alcun riscontro o richiesta in merito».

Quanto alla richiesta di liberazione dei due occupanti arrestati mercoledì - richiesta formulata giovedì dagli autogestiti - essa «è di competenza dell'autorità giudiziaria» e non dell'Esecutivo.

«Foletti aveva la delega per decidere»

Prima della diramazione del comunicato della Città, la RSI aveva contattato Badaracco per domandargli in effetti cosa ha portato alla decisione di sgomberare nuovamente l'ex Macello. «Quello che è successo nella notte è una bella domanda, vorrei anche io capire esattamente cosa, la situazione sembrava tranquilla»: questa la risposta del municipale.

L'Esecutivo, conferma Badaracco, aveva discusso mercoledì e «la maggioranza aveva dato delega al sindaco Michele Foletti di decidere un'eventuale evacuazione a dipendenza dell'opportunità e della situazione. Nel contempo si era dato mandato a me di mediare con loro».

Badaracco, ha spiegato ancora lui stesso ai microfoni della RSI, aveva anticipato a Foletti che gli occupanti erano pronti a discutere direttamente nel corso della mattinata. «Sono rimasto sorpreso da quello che è successo ed è un po' un peccato perché per la prima volta si era aperto forse un canale di mediazione e di discussione.... e la cosa è andata così», afferma.

Anche via SMS Badaracco aveva fatto sapere agli autogestiti che nella notte non ci sarebbe stato un'operazione. «Non vere e proprie garanzie, ma un pourpourler, con l'accordo che ci saremmo visti oggi per arrivare a una soluzione per gli effetti personali e per evacuare di nuovo il Macello. Erano sui tetti, aspettavano e avevano paura e io avevo detto loro che dalle mie informazioni un intervento immediato non era previsto», conclude il vicesindaco.

Scesa dal tetto l'ultima manifestante

L'ultima manifestante rimasta sul tetto dell'ex Macello di Lugano dopo lo sgombero avviato attorno alle 5.00 del mattino di oggi, giovedì, è scesa poco prima delle 15.00, mettendo di fatto fine all'occupazione iniziata nel pomeriggio di mercoledì.

La giovane per ore aveva resistito ai tentativi da parte di pompieri e polizia di convincerla a desistere «a tutela della sua incolumità», come spiegava nel suo comunicato il Municipio. Attorno alle 12.30 due agenti l'avevano raggiunta con la scala per avviare un dialogo.

Via comunicato, il Molino aveva fissato una condizione perché potesse scendere: il rilascio di tutte le persone fermate. Secondo il comunicato di polizia diramato in mattinata sono 11, alcune delle quali sarebbero già state rilasciate. Due persone sono invece in stato di arresto per aver aggredito un agente mercoledì. Non si sa se la manifestante sia scesa per l'accogliemento delle richieste del Molino.

Arrivato in precedenza sul posto per rilasciare alcune interviste, il vicesindaco Roberto Badaracco è stato insultato da un gruppo di manifestanti ancora presenti nelle vicinanze dello stabile, che lo hanno accusato di non aver mantenuto la parola data.

Intanto, nel primo pomeriggio, un corteo di una trentina di attivisti si è riunito in Via Bossi per manifestare vicino alla sede della polizia cantonale.

Foletti: «C'è stata l'opportunità, abbiamo agito»

All'ex Macello la situazione era tranquilla, non sembrava atteso uno sgombero ma questo è avvenuto perché c'era «l'opportunità di evacuare lo stabile occupato illegalmente mercoledì e si è proceduto con questa operazione», su proposta della polizia «dopo una valutazione tattica e con il consenso del Municipio».

Foletti si rifà al comunicato diramato nel primo pomeriggio dall'Esecutivo ma ne dà una lettura diversa rispetto al suo vice, Roberto Badaracco. Il liberale-radicale aveva detto agli occupanti che in base alle sue informazioni la notte sarebbe trascorsa tranquilla. Così non è stato e infatti è stato insultato quando oggi si è recato in Via Ciani. «Una cosa che da un certo punto di vista posso anche capire», afferma alla RSI, anche se «non è vero che non ho mantenuto le promesse».

La decisione di sgomberare era stata presa «ma di sgomberare immediatamente no», sostiene ai microfoni della RSI. Come recita la nota stampa, doveva essere fatta «una valutazione della situazione, dell'opportunità, del momento».

La speranza di Badaracco era quella di riuscire a intavolare un dialogo in mattinata per trovare una soluzione con gli autogestiti. «Visto che una presa di contatto da parte loro era una novità quasi assoluta, è un peccato che non si sia riusciti ad avere questa mediazione. Adesso sarà ancora più difficile».

Ma per Foletti, il mandato al collega di Municipio si limitava a una presa di contatto per la restituzione degli «effetti personali ancora presenti all'ex Macello». Stando al sindaco, in seno all'Esecutivo non ci sono stati né confusione né fraintendimenti: tutti erano presenti alla riunione tenutasi in serata e hanno ricevuto copia scritta della risoluzione.

«Se poi alcuni municipali vogliono ribadire la loro posizione o fare dei distinguo, liberissimi di farlo. Ne prendiamo atto e probabilmente ci sarà una discussione in Municipio durante la prossima seduta».

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