CovidCovid, Bellinzona è a favore della prima variante proposta da Berna
Swisstxt
9.2.2022 - 15:00
Il Consiglio di Stato ticinese mercoledì ha deciso di sostenere la prima variante in merito alle modifiche dei provvedimenti riguardanti il Covid.
SwissTXT
09.02.2022, 15:00
09.02.2022, 18:18
Swisstxt / pab
Il Governo cantonale ha preso posizione martedì in merito alla consultazione del Consiglio federale.
Bellinzona ha affermato di preferire la soluzione che vede l’abbandono di tutti i provvedimenti previsti dall’ordinanza Covid-19, ma rimane dell’avviso di mantenere l’obbligo d’indossare la mascherina, almeno temporaneo, nei contesti che oggi lo prevedono, come ad esempio nelle strutture sanitarie, sui trasporti pubblici e nei vari commerci.
Secondo il Governo, il provvedimento è «utile per contenere i nuovi contagi, poco limitativo delle libertà personali e privo di ripercussioni per le attività economiche, sociali e culturali».
Anche il Governo grigionese è sulla stessa lunghezza d'onda e s'è detto favorevole a che il Consiglio federale scelga la prima variante. Già oggi, senza attendere le scelte di Berna, Coira ha già deciso degli importanti allentamenti .
Cosa prevede in dettaglio la prima variante?
Giova ricordare che la prima variante prevede un'apertura completa e l'abrogazione in un sol colpo delle disposizioni già il 17 febbraio se il picco epidemico, come sembra, sarà superato.
Sarebbero cancellati l'obbligo di certificato per ristoranti, le manifestazioni e le strutture culturali o si svago, l'uso della mascherina sui trasporti pubblici, nei negozi e negli spazi chiusi accessibili al pubblico, le restrizioni per gli incontri privati e l'autorizzazione per i grandi eventi.
Rimarrebbero in vigore solo il piano di protezione per i grandi eventi, le misure per tutelare le persone particolarmente vulnerabili e l'isolamento per i positivi.
Questa variante comporta il rischio di una nuova accelerazione dei contagi, per questo sarà applicata solo in caso di superamento del picco dei casi.
Se invece il 16 febbraio la situazione sarà ancora incerta, si procederà per gradi, in modo da valutare gli effetti di ogni tappa.
In un primo tempo saranno aboliti l'obbligo di certificato per ristoranti, eventi e strutture ricreative o culturali (l'obbligo di consumare seduti nei ristoranti rimane in vigore), le restrizioni per le riunioni private, il permesso per i grandi eventi all'aperto, e si prevede il ritorno alla regola 2G dove oggi si applica la regola 2G+ (discoteche, piscine coperte, attività sportive intensive o musica per banda).
Le altre misure di protezione (2G, permesso per grandi eventi al chiuso e obbligo di mascherina) verrebbero abrogate in un secondo tempo.