Giustizia Incendio alla pensione La Santa: «la donna non è processabile»

SwissTxt / pab

31.5.2020

L’inchiesta sull’incendio alla pensione La Santa è chiusa. Totale scemata imputabilità per la donna che lo appiccò. Lo riferisce la RSI.

Il procuratore pubblico Pablo Fäh ha chiuso l’inchiesta sulla donna che il 28 dicembre del 2019 appiccò l’incendio alla pensione La Santa di Viganello, dove pochi giorni prima era stato ucciso un 35enne.

La giovane non verrà rinviata a giudizio. La perizia psichiatrica disposta da Pablo Fäh ha ravvisato infatti, a suo favore, una totale scemata imputabilità.

Quando la ragazza entrò nello stabile e diede fuoco agli asciugamani di uno dei bagni, era completamente incapace di valutare il carattere illecito dei propri atti. E questo in ragione dei gravi disturbi da cui da tempo è affetta.

Per lei si profila così un’istanza di misura, sulla quale il Tribunale dovrà poi esprimersi. In sostanza si tratterà di definire il percorso terapeutico più adatto.

La perizia ha rilevato, in determinate circostanze, un rischio di recidiva, suggerendo (almeno inizialmente) il collocamento in una struttura chiusa. Ora la 29enne si trova alla Farera.

«Non una vendetta»

Agli inquirenti a gennaio la donna in un primo tempo aveva dichiarato che il motivo che l'aveva spinta ad appiccare l’incendio alla pensione La Santa di Viganello, teatro del delitto, non era una vendetta per l’uccisione del 35enne del Bellinzonese, semplice conoscente, ma una reazione scatenata dalla brutalità della sua morte e dall’eco mediatica che ne è seguita.

La mattina del 28 dicembre, ricordiamo, la giovane, difesa da Alessia Angelinetta, è entrata in uno dei bagni della pensione e con un accendino ha dato fuoco agli asciugamani.

Sette le persone che si trovavano nello stabile di via Merlina, subito evacuato e ora definitivamente chiuso.

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