Un primo bilancioMeteo in Ticino, gli eventi estremi diventeranno la normalità
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26.8.2021
Il cantone Ticino ha presentato giovedì un primo bilancio degli interventi a seguito degli innumerevoli eventi meteorologici estremi nei mesi di luglio e agosto. Zali s'è detto preoccupato per la loro frequenza ma sollevato «per la risposta del territorio». L'esperto Nisi avverte: «Sarà sempre più così».
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26.08.2021, 17:46
26.08.2021, 19:16
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Il consigliere di Stato Claudio Zali ha aperto la conferenza stampa dicendo che i fenomeni che si sono verificati nell'estate 2021, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, suscitano «preoccupazione» ma anche «sollievo, perché hanno mostrato che non ci siamo fatti trovare impreparati».
Il capo del Dipartimento del territorio (DT), ha sottolineato poi che «Il rischio zero non esiste, non possiamo ancorare alla montagna ogni singolo sasso, perché nulla possiamo contro un vento che sradica alberi. Ma continueremo a fare il possibile e alzeremo ancora il livello: dove una rete di protezione si è rilevata insufficiente, ne metteremo due. Dove un muro di protezione non è stato sufficiente lo faremo più spesso, più solido».
Prima di passare la parola all'esperto, Zali ha ringraziato tutte le forze coinvolte durante gli interventi, dai pompieri ai poliziotti, dai militi della protezione civile a chi lavora nel settore delle ambulanze, lodando il loro impegno.
«Fenomeni estremi sempre più frequenti»
Luca Nisi di MeteoSvizzera, dal canto suo ha fatto il punto della situazione sulle conoscenze attuali: «Il clima sta cambiando anche da noi, è provato. L'aumento della temperatura globale mette più energia a disposizione anche degli eventi meteorologici».
«Su quelli estremi non abbiamo ancora una statistica, ha detto Nisi, ma su quelli di media intensità sì e sappiamo che stanno diventando sempre più frequenti. In futuro, quindi, dovremo prepararci a gestire fenomeni intensi e molto irregolari».
Quattro eventi maggiori
L'estate 2021 è stata caratterizzata da quattro eventi maggiori, con forti temporali stazionari che hanno fatto segnare in alcuni casi anche record di precipitazioni. Fenomeni che normalmente hanno una frequenza di anni si sono concentrati in poche settimane, ha spiegato il meteorologo.
Alcuni valori misurati durante i quattro maggiori eventi estremi.
«Dal 2003 qualcosa è cambiato»
«Il clima della regione alpina è sempre stato caratterizzato da variabilità. Negli ultimi anni, dopo il 2003, le novità sono state le canicole. Quest’anno invece ci sono state forti precipitazioni temporalesche» ha proseguito Nisi.
«Ma la particolarità, ha proseguito l'esperto, è la successione di eventi. Possiamo ritenerci fortunati del fatto che non hanno toccato sempre la stessa zona», ha spiegato riassumendo la cronologia degli eventi che hanno interessato il Ticino tra luglio e la metà di agosto.
In un mese e mezzo i servizi del DT hanno recensito più di 100 eventi tra colate detritiche, esondazioni e ruscellamenti superficiali, ha completato il geologo cantonale, Andrea Pedrazzini, secondo cui complessivamente sono state evacuate 20 abitazioni.
«Solo per i corsi d'acqua 10-15 milioni di danni»
Per quanto riguarda i corsi d'acqua, una prima stima parla di 10-15 milioni di franchi di danni, ha anticipato Laurent Filippini, spiegando che sulla base delle prime analisi si è capito che gli investimenti per le opere di premunizione, come le camere di trattenuta del materiale, permettono di evitare maggiori danni nelle zone edificate, anche se a volte raggiungono il limite di capacità.
Il capo dell'Ufficio dei corsi d'acqua ha anche parlato dello sviluppo di nuovi provvedimenti di protezione per ridurre rischi futuri.
Chiudendo la conferenza stampa Claudio Zali ha poi ipotizzato un coinvolgimento delle autorità federali per quel che riguarda il finanziamento di alcune opere volte a proteggere il territorio.