Novità nell'inchiesta Omicidio di Aurigeno, nessuna scemata imputabilità per l'autore del delitto 

Swisstxt / red

13.12.2023

Il centro scolastico Ronchini di Aurigeno in cui è avvenuto il fatto di sangue lo scorso maggio (foto d'archivio).
Il centro scolastico Ronchini di Aurigeno in cui è avvenuto il fatto di sangue lo scorso maggio (foto d'archivio).
© Ti-Press / Maria Linda Clericetti

Come riporta la RSI, ci sono importanti novità nell’inchiesta sul 42enne che lo scorso 11 maggio irrompeva nelle scuole di Aurigeno, dove ha ucciso il custode a colpi di pistola. È stata infatti consegnata la perizia psichiatrica disposta dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri.

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Come si legge nel rapporto allestito dal dottor Alberto Bonzano e citato dalla radiotelevisione, l'imputato è affetto da un disturbo, che però non ha compromesso la sua capacità di comprendere il carattere illecito delle proprie azione, né di agire secondo questa valutazione.

L’esperto descrive il 42enne come una persona molto organizzata che ha pianificato con precisione l'omicidio e si è comportato con estrema lucidità, anche quando ha sparato al compagno dell'ex moglie. Difeso da Fabio Bacchetta-Cattori, l'uomo non può quindi beneficiare di alcuna scemata imputabilità.

Sempre secondo Bonzano il rischio di recidiva è elevato, mentre per la presa a carico il medico suggerisce un trattamento stazionario, da eseguire in una struttura chiusa. Sia la difesa, che i famigliari della vittima (rappresentati da Giorgia Maffei) avranno adesso la possibilità di chiedere delle delucidazioni peritali.

Il 42enne si trova tuttora al penitenziario cantonale, dove in ottobre – novità resa nota dalla RSI – ha cominciato a scontare in anticipo la pena. Il principale reato ipotizzato nei suoi confronti è quello di assassinio.