Svizzera Ecco i temi al centro della sessione invernale dell'Assemblea federale

cp, ats

22.12.2023 - 08:55

L'albero di Natale al Palazzo Federale a Berna (foto d'archivio).
L'albero di Natale al Palazzo Federale a Berna (foto d'archivio).
KEYSTONE

È terminata oggi la sessione invernale del Parlamento, la prima della 52esima legislatura, caratterizzata dalla rielezione del Consiglio federale, confermato in toto, e l'arrivo in Governo di Beat Jans al posto di Alain Berset che lascia dopo 12 anni.

Keystone-SDA, cp, ats

Dopo questo acuto, che ha concentrato su di sé l'attenzione dei media nazionali, le Camere federali hanno affrontato nella loro nuova composizione numerosi temi, portando a termine uno dei dossier dall'iter travagliato: il finanziamento uniforme delle cure sanitarie.

Cure sanitarie

Dopo 14 anni di lavori si è infatti finalmente concretizzata l'iniziativa parlamentare inoltrata nel 2009 dall'ex consigliera nazionale Ruth Humbel (Centro/AG) che prevede il finanziamento delle cure stazionarie e ambulatoriali da parte delle casse malattia e dei Cantoni.

Attualmente, i Cantoni finanziano almeno il 55% delle prestazioni ospedaliere, mentre il resto è a carico delle casse. Nel settore ambulatoriale, il 100% dei servizi è coperto dalle casse malattia.

Poiché le cure ambulatoriali sono meno care rispetto a quelle stazionarie, la tendenza è quella di far maggiormente ricorso all'ambulatoriale, un'evoluzione che tuttavia pesa sempre di più sugli assicuratori.

Su questo aspetto centrale, il Parlamento ha infine raggiunto un compromesso: i Cantoni dovranno pagare il 26,9% delle cure ambulatoriali. Il 73,1% restante sarà finanziato dagli assicuratori, indipendentemente dal fornitore e dal luogo in cui vengono erogati i servizi.

Nel corso dei lavori, le Camere hanno inserito nella legge, su insistenza dei Cantoni, anche l'assistenza a domicilio e negli istituti medicalizzati. Questi servizi, assai costosi, sono in parte a carico dei Cantoni, che quindi si vedranno alleggerita la fattura.

Biodiversità

Come ogni sessione, anche durante quella appena conclusa sono state affrontate alcune iniziative popolari. Per quanto riguarda l'iniziativa biodiversità si andrà senz'altro a votare.

Il Consiglio degli Stati ha definitivamente respinto l'idea di contrapporle un controprogetto, come voleva il Nazionale, sostenendo che anche una controproposta «light» avrebbe avuto effetti negativi per l'agricoltura, il turismo e la produzione di energia.

Secondo il Parlamento, la Svizzera dispone già delle condizioni necessarie per definire un numero sufficiente di aree di particolare importanza per la biodiversità. Le Camere hanno poi raccomandato di respingere l'iniziativa dal momento che le attuali basi legali lasciano spazio sufficiente per l'attuazione di misure adeguate.

Hamas

Sull'onda dell'emozione causata dall'attacco del 7 di ottobre scorso, il Parlamento ha anche deciso di vietare in Svizzera, poiché considerata terrorista, l'organizzazione islamista radicale Hamas. Una decisione che rafforza la volontà in tal senso del Consiglio federale, che dovrebbe presentare un progetto di legge già in febbraio.

Il riaccendersi del conflitto in Medio Oriente si è riflesso anche sulle discussioni attorno al preventivo della Confederazione per il 2024, con una parte non esigua di parlamentari che avrebbe voluto stralciare il contributo svizzero all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA): gli Stati volevano inizialmente 20 milioni, poi scesi a 10; il Nazionale voleva invece tagliare del tutto il contributo. Ora il budget per l'aiuto umanitario è stato ridotto di 10 milioni, ma il preventivo non dice esplicitamente che il taglio va a danno della più antica agenzia delle Nazioni Unite, fondata nel 1948.

Materiale bellico

Un altro conflitto – guerra Russia-Ucraina – ha lasciato tracce profonde su un altro oggetto trattato durante questa sessione: il Parlamento ha infatti stabilito, approvando due mozioni simili, di inserire nella legge sul materiale bellico deroghe affinché, a determinate e precise condizioni, si possa venir meno ai criteri di autorizzazione per affari con l'estero (Ucraina esclusa tuttavia).

Stando alle Camere, la deroga è necessaria tenuto conto dei cambiamenti nella situazione geopolitica mondiale. Una minoranza si è opposta invano, definendo antidemocratico proporre cambiamenti al controprogetto all'iniziativa popolare «Contro l'esportazione di armi in Paesi teatro di guerre civili (Iniziativa correttiva)», approvato appena due anni fa.

Contraffazioni

Fra gli argomenti curiosi, ma non per questo meno importanti, figura anche una modifica di legge che consentirà in futuro alle dogane di distruggere gli oggetti contraffatti che giungono in Svizzera all'interno di piccole spedizioni. Più del 90% dei falsi bloccati al confine arrivano dentro piccoli pacchi che contengono al massimo tre oggetti.

L'attuale procedura per la distruzione della merce è assai onerosa per l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini che deve informare sia gli acquirenti sia i titolari dei diritti.

Per porre rimedio alla situazione, le nuove disposizioni prevedono che il possessore della proprietà intellettuale scelga se chiedere la procedura ordinaria in vigore o quella semplificata.

Con quest'ultima, viene sollecitata dapprima solo la persona che ha ordinato la merce: se, come spesso accade, acconsente, si procede alla distruzione. Se invece si oppone, il titolare dei diritti deve adottare le necessarie misure.

In tutto il mondo il numero di violazioni di marchi, brevetti, design e diritti d'autore è in aumento – anche a causa del boom del commercio online – e i danni causati sono ingenti: si va dalle perdite in termini di utili, a quelle in termini di imposte e di contributi sociali per lo Stato, fino ai rischi per la salute dei consumatori.

L'economia elvetica è particolarmente toccata dal fenomeno delle contraffazioni. Nel ranking mondiale delle aziende più colpite, i titolari svizzeri di diritti della proprietà intellettuale si situano al quarto posto.

Gli altri dossier

Nel corso di questa sessione sono stati affrontati altri temi, non ancora giunti a conclusione, come il risanamento dei siti inquinati e il sostegno all'economia circolare, comprese le multe per il littering, l'abolizione del valore locativo, la legge sul CO2 e l'accelerazione delle procedure per la realizzazione di impianti eolici e solari, nonché idroelettrici.