Il ritorno dell'autunno Nebbia autunnale: ciò che non sapevate

Gil Bieler

9.10.2019

Anche se in Svizzera è in declino, la nebbia turba l’umore di molte persone. Perché è così e dove si trovano le famigerate roccaforti della nebbia? Ecco tutto ciò che bisogna sapere sulle foschie autunnali.

La sensazione alla vista della nebbia autunnale dipende da colui che la osserva. Alcuni vi vedono qualcosa di bello o di mistico, altri non vi riscontrano che un grigiore deprimente. A ciascuno la sua opinione.

In compenso, la visibilità nella nebbia è un dato chiaramente stabilito. Infatti, si parla di nebbia soltanto a partire da una certa densità. Secondo la definizione data da MeteoSvizzera, la visibilità per una persona che si trova nella nebbia è di meno di un chilometro.

La nebbia e lo strato sono entrambi costituiti di minuscole goccioline d'acqua galleggianti nell’aria, ma si formano ad un’altezza diversa: la nebbia sulla superficie della terra, mentre lo strato plana al di sopra delle nostre teste, cosa che permette sempre di vedere a più di un chilometro al suolo.

MeteoSvizzera parla di strato fino a un’altitudine di circa 2000 metri e di nuvolosità per tutto ciò che si trova al di sopra di questo limite. Infatti, le nuvole non sono né più né meno che nebbia.

La nebbia è sempre più rara

Anche se la nebbia viene registrata meno spesso rispetto al soleggiamento per esempio, l’Ufficio federale di meterologia e climatologia MeteoSvizzera conserva sempre delle stazioni di misurazione isolate. Come all’aeroporto di Zurigo, dove ovviamente una buona visibilità ha tutta la sua importanza per la sicurezza dei voli.

I dati dimostrano che se a Kloten negli anni ‘70 si contavano approssimativamente più di 80 giorni di nebbia all’anno, dal 2010 la cifra oscilla tra 50 e 60 giorni. E secondo uno studio di MeteoSvizzera, quest’evoluzione riflette la tendenza generale: mentre dal 1971 al 1990 sono stati registrati in media da settembre a novembre 30 giorni di nebbia al suolo, la cifra è scesa a 25 giorni dal 1995 al 2014.

Per quali motivi?

I climatologi possono soltanto speculare sulle ragioni di questa evoluzione. Thomas Schlegel, climatologo di MeteoSvizzera, spiega a «Bluewin» che le condizioni metereologiche che favoriscono la formazione della nebbia sono per esempio diminuite nel corso degli ultimi decenni. Ma ciò potrebbe anche essere una coincidenza, ammette.

Anche il cambiamento climatico è considerato come un’altra spiegazione possibile: «Finché il suolo è troppo caldo, è più difficile che si formi la nebbia», aveva dichiarato precedentemente a «Schweiz am Sonntag» Werner Eugster, ricercatore alla Politecnico di Zurigo (ETH Zürich).

Anche l’attività edilizia crescente sull’Altipiano svizzero potrebbe giocare un ruolo determinante. Infatti, gli alberi e le piante emettono costantemente umidità nell’ambiente. Se la vegetazione è ridotta, l’aria diventa ancora più secca, cosa che rende difficile la formazione della nebbia. Inoltre, anche il prosciugamento crescente del suolo rende l’aria più secca.

Dove si forma più nebbia?

La nebbia diventa dunque sempre più rara, questo è un fatto. I lettori dell’Altipiano potrebbero avere dei dubbi al riguardo – e a ragione. Anche i dati di MeteoSvizzera confermano i riscontri sulla foschia dell’Altipiano svizzero. Il grafico qui sotto riassume i mesi nel corso dei quali la nebbia è stata osservata nelle diverse stazioni di misurazione.

Le stazioni di misurazione Wynau (cantone di Berna) e di Buchs-Aarau svettano nella speciale classifica con una buona regolarità. Si vede chiaramente che la nebbia si forma soprattutto in autunno e in inverno. Le osservazioni coprono gli anni dal 1981 al 2000.

Come mostra il grafico, la nebbia si forma soprattutto in autunno e in inverno – e sull’Altipiano svizzero.
Come mostra il grafico, la nebbia si forma soprattutto in autunno e in inverno – e sull’Altipiano svizzero.
MeteoSvizzera

MeteoSvizzera localizza le roccaforti della nebbia in Svizzera nelle seguenti regioni:

- lungo l’Aar, verso est a partire da Bienne, con il Wasserschloss argoviese come punto caldo
- la valle della Reuss, verso Lucerna
- le valli della Wigger, della Suhre e della Wyna, la regione intorno ai laghi di Hallwil e di Baldegg, il Freiamt
- la valle della Limmat e della Glatt
- la regione del lago di Costanza e lungo il fiume Thur

L’ Altipiano svizzero, una «vasca da bagno»

Il climatologo Thomas Schlegel sa bene perché l’Altipiano svizzero sia così spesso colpito dalla nebbia: intervistato su questo tema, spiega che poiché l’aria fredda è più pesante dell’aria calda, si accumula nelle parti più basse di una regione. «L’Altipiano svizzero è stretto tra le Alpi e il massiccio del Giura, come una vasca da bagno che si riempie di aria fredda, cosa che ne fa il luogo ideale per la formazione di nebbia», afferma l'esperto.

Il problema è che l’aria fredda può assorbire meno umidità rispetto all’aria calda – e che l’irradiamento notturno rende l’aria nella «vasca da bagno» sempre più fresca e più umida. Una volta che l’aria si «satura», l’eccesso di umidità è visibile sotto forma di banchi di nebbia.

Inoltre, le grandi distese d’acqua come i laghi e i fiumi favoriscono la formazione di foschia, in particolare in autunno, all’inizio della stagione della nebbia, spiega Thomas Schlegel. Dall’acqua ancora relativamente calda, una grande quantità di vapore acqueo evapora verso l'aria fredda, in alto, il che accelera la saturazione dell’aria. Se l’acqua si raffredda di più, l’evaporazione si produce di nuovo e le distese d’acqua influenzano un’altra volta la formazione della nebbia.

Così il consiglio per coloro che amano la bellezza della nebbia è di soggiornare più spesso in prossimità di un corso d’acqua o di un lago. E di calcolare se la visibilità al di sopra dell’acqua sia maggiore o minore di un chilometro.

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