Epidemia Berset: «Stiamo correndo una maratona, non i 100 metri»

ATS / sam

28.3.2020 - 10:34

Alain Berset
Alain Berset
Source: KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI

«È sbagliato credere che questa ondata epidemica ci colpirà, passerà e scomparirà». A sostenerlo, parlando del coronavirus, è il ministro svizzero della sanità Alain Berset. 

«Stiamo correndo una maratona, non un 100 metri», ha aggiunto in un'intervista alla «Liberté», usando la stessa metafora citata ieri dal medico cantonale Giorgio Merlani, che evidentemente fa ben capire che la strada è ancora lunga.

«Gli esperti sostengono che il virus rimarrà. Dobbiamo ascoltarli. Occorre sviluppare un vaccino», ha aggiunto, sottolineando che ciò richiederà tempo.

Nell'attesa del vaccino, ha proseguito Berset, sapremo comunque come affrontare questo virus, come proteggerci. Intanto le misure semplici già applicate, come il lavaggio delle mani o il distanziamento sociale, sono efficaci.

Svizzera al nono posto tra i Paesi più colpiti al mondo

Ieri, l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha annunciato circa 1'400 nuovi casi positivi, portando il totale a oltre 12'000 dall'inizio dell'epidemia. 

Secondo la classifica della American Johns-Hopkins University, la Svizzera è al nono rango tra i Paesi più colpiti al mondo. Circa 200 persone sono morte nella Confederazione.

Berset: «Potremmo decidere di confinare a casa le persone»

Se la situazione dovesse peggiorare, sarebbe possibile confinare a casa la popolazione, come in Francia o in Italia, sostiene Berset. «È una misura molto dura», ma «la Svizzera non l'ha mai esclusa».

In ogni caso, per il consigliere federale è importante che la popolazione aderisca alle misure adottate e le segua nel tempo: «ciò che conta non sono i provvedimenti imposti dall'alto, ma il comportamento delle persone».

La decisione del Consiglio federale di non introdurre il confinamento è stata intanto criticata da Loïc Hervé, un senatore dell'Alta Savoia dell'Unione dei democratici e indipendenti (centro destra) che ha contattato la Segreteria di Stato francese per gli affari europei.

«Ho l'impressione che ciò che facciamo in Francia sia inutile se la Svizzera non applica le stesse misure», ha affermato sulle colonne di Le Temps ricordando come Ginevra sia praticamente «un'enclave in Francia». Ogni giorno decine di migliaia di frontalieri si recano nella città sul Lemano a lavorare. Occorre quindi una politica coerente, sostiene Hervé.

Numeri e link utili

È utile ricordare che, per tutte le informazioni sul COVID-19 e sulle misure prese dalle autorità, la hotline cantonale ticinese è sempre in funzione dalle 7h00 alle 22h00 allo 0800 144 144. Il sito specifico che il Cantone ha aperto è consultabile in ogni momento cliccando qui.

La Hotline a livello federale risponde invece a tutte le domande 24 ore su 24 al numero +41 58 463 00 00. Il sito della Confederazione sul coronavirus COVID-19 invece è raggiungibile cliccando qui.

È pure attiva a livello ticinese la Hotline per le attività commerciali, che risponde, dalle 9.00 alle 17.00, al numero 0840 117 112.

Per domande specifiche sul lavoro ridotto è disponibile, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 - 12.00 e dalle ore 13.00 - 16.00, il numero di telefono 091 814 31 03.

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