Le discoteche stanno scomparendoBerlino distrugge la sua reputazione di metropoli del divertimento?
Bruno Bötschi
8.8.2018
Sempre più discoteche devono chiudere a Berlino perché i residenti locali si lamentano e gli investitori vogliono maggiori profitti. Ora la politica sta mettendo mano al portafoglio per salvare la reputazione della capitale tedesca alla moda.
Capitale, città del divertimento: discoteche, ristoranti e teatri di Berlino attirano migliaia di persone nelle strade ogni fine settimana, compresi molti svizzeri. Quello che era iniziato come un fenomeno da cortile nel 1989 dopo la caduta del muro si è trasformato da tempo in un importante fattore economico.
Ad oggi, la cultura della discoteca è ciò che attira le persone a Berlino. "In quale città puoi recarti all'uscita giovedì sera e tornare a casa martedì? In quale altro posto puoi farlo?”, chiede il produttore musicale Marc Houle nel documentario televisivo "Sound of Berlin", che esplora le profondità della vita notturna e il mito di Berlino.
La capitale tedesca teme però per la sua reputazione di metropoli tollerante del divertimento; la questione è la morte delle discoteche.
Sembra un po' come la morte delle foreste. E se dipendesse da Lutz Leichsenring, portavoce del Comitato dei gestori di discoteche, una specie di associazione dei club berlinesi, sarebbe proprio il paragone giusto. "C'è questa regola: per ogni albero abbattuto, uno nuovo deve essere piantato", ha dichiarato Leichsenring alla Berliner Zeitung. "Abbiamo bisogno di questa consapevolezza per le discoteche".
Ma la scena di Berlino ha due problemi: vicini e investitori.
Uno degli ultimi rifugi della cultura delle discoteche
Negli ultimi 20 anni, il centro di Berlino si è ristretto. Lungo il fiume Sprea, dove un tempo si susseguivano le discoteche, ora numerosi edifici per uffici torreggiano verso il cielo; dove una volta si festeggiava nelle cantine, ora son parcheggiate le carrozzine. Viene tirato su un centro commerciale dopo l'altro.
"Quando ritmi martellanti e festaioli rumorosi gli rubano costantemente il sonno", scrive il berlinese Tagesspiegel, "a un certo punto è troppo anche per il più tollerante dei vicini. Ecco perché si chiama la polizia».
Attualmente, la discussione verte sul problema del rumore sulla Lohmühleninsel tra i due distretti Kreuzberg e Treptow. Secondo la rivista della città di Berlino Zitty, l’isola è “uno degli ultimi rifugi della cultura delle discoteche”.
Ben pochi residenti, molta superficie utilizzabile. Sei discoteche risiedono sull'isola, incluso il famoso "Club der Visionäre". Un’altra discoteca ha dovuto chiudere lo scorso aprile. Il contratto di locazione non è stato rinnovato. Alcuni investitori preferiscono investire in appartamenti costosi, anziché in discoteche sotterranee.
Intorno alla Lohmühleinsel il potenziale dei bassi che si accumula è pari a quello di un razzo di partenza, così riporta Zitty. I turisti e gli appassionati del ballo se ne sarebbero accorti da tempo, da anni la folla sta crescendo e i residenti insorgono. "Gli scolari devono passare attraverso spazzatura e vetri rotti, l'odore di piscio è insopportabile", scrivono in un appello per chiedere aiuto ai politici.
Uscire a Berlino oggi è molto diverso rispetto a 20 anni fa: "Negli anni '90 si stava in fila davanti alla discoteca con tedeschi rumorosi", dicono i bene informati. Oggi oltre il 60% degli ospiti proviene dall'estero. Ad esempio, il mitico “Berghain” nel distretto di Friedrichshain è stato per lungo tempo un luogo di pellegrinaggio per i discotecari dell'intero globo.
Già chiusi 170 locali
Le feste clandestine all'aperto non esistono più da anni nel centro di Berlino: la polizia di solito arriva subito sul posto. Ora però sono le discoteche legali con una zona a cielo aperto ad attirare ostilità. I vicini della Lohmühleinsel hanno costituito un comitato di quartiere e dialogano con i politici del distretto e il comitato dei gestori delle discoteche.
Sembra quasi che la città di Berlino stia per perdere la sua reputazione di metropoli del divertimento. Sempre più discoteche sono a rischio, molte hanno già chiuso. Si dice che negli ultimi anni siano stati chiusi oltre 170 locali.
Il leggendario "Knaack" chiuse già nel 2011 (dopo quasi 60 anni), perché i residenti si erano lamentati del rumore. "Dobbiamo stare attenti a non lamentarci", avvertiva allora il direttore del turismo berlinese, Burkhard Kieker. La scena non dovrebbe essere spostata in periferia. Berlino deve rimanere alla moda.
Tuttavia, la situazione dei club musicali è diventata sempre più complicata da allora. E se c'è un reclamo, i club spesso hanno la peggio e poi devono chiudere - anche perché non possono permettersi i costi della protezione dal rumore.
La politica salverà le discoteche?
Un’ancora di salvezza per le discoteche potrebbe venire ora dalla politica: un fondo di sostegno. Poche settimane fa, il Parlamento di Berlino ha stanziato un milione di euro per la riduzione del rumore da divertimento, ad esempio interni fonoassorbenti, barriere antirumore nelle aree esterne, ma anche per i dipendenti per sensibilizzare i nottambuli e misure come finestre insonorizzate per i residenti locali.
"La cultura delle discoteche ha dato a Berlino così tanto che ora la città per salvare le discoteche deve anche mettere mano al portafoglio", afferma Georg Kössler, portavoce delle discoteche per i verdi, che ha elaborato la decisione.
La fazione della CDU aveva addirittura richiesto cinque milioni di euro per la protezione dal rumore. Ma almeno qualcosa si è mosso, dice Christian Goiny, esperto di discoteche della CDU. Trova assurdo "che qualcuno compri un costoso appartamento in uno dei nuovi grattacieli sulle sponde della Sprea e poi si lamenti del club di fronte".
Rispetto dei limiti acustici richiesti
Torniamo sulla Lohmühleninsel: i club hanno una forte lobby a Friedrichshain-Kreuzberg. "Il distretto ne ha ricevuti molti", scrive la rivista cittadina Zitty, "che erano stati cacciati altrove". Il distretto sta valutando di installare rastrelliere per le biciclette e pattumiere per i nottambuli anziché sfrattare le discoteche su ordine dei residenti.
Allo stesso tempo, viene chiesto agli organizzatori il conseguente rispetto dei limiti di rumore richiesti. "Sulle lunghe distanze, ultimamente la situazione è sensibilmente migliorata", spiega un residente della redazione di Zitty. Ora può persino lasciare aperta la finestra in certe notti.
Ma la festa continua e il sonno dei vicini non smetterà di essere disturbato. La situazione rimane tesa. A lungo termine, comunque, probabilmente sarà tutto più tranquillo sull'isola. Molti contratti di locazione termineranno nel 2019 e, con altri progetti, il proprietario potrebbe ricavare molto più denaro dall'area ora in posizione centrale.
Resta la domanda: i politici di Berlino riconosceranno il valore di una fiorente industria creativa per la loro città e a porre un freno agli squali immobiliari, in modo che la capitale tedesca rimanga degna di essere vissuta anche per i giovani?
O avranno presto ragione coloro che affermano che in una grande città è normale che la scena si sposti?
«Cosa cucino oggi?» - una domanda che affligge quotidianamente la maggior parte della popolazione svizzera. Bluewin corre in vostro aiuto con i filmati di «Blue Kitchen».
09.11.2016
Valle di Blenio: Felix, Vreni e 12 alpaca
Felix: "Sono animali tranquilli ma anche selvatici".
29.06.2018
Prada: un paese medievale nascosto sopra Bellinzona
Una fondazione vuole preservarne la memoria e sta progettando la sua ricostruzione.
21.06.2018
Stufo della solita paletra? Prova il Calisthenics
Ecco un nuovo trend per allenarsi in modo alternativo alla classica palestra.
22.06.2018
Maccheroncini con cipollotto e formaggio
«Cosa cucino oggi?» - una domanda che affligge quotidianamente la maggior parte della popolazione svizzera. Bluewin corre in vostro aiuto con i filmati di «Blue Kitchen».
29.05.2018
L'hamburger di Blue Kitchen
Valle di Blenio: Felix, Vreni e 12 alpaca
Prada: un paese medievale nascosto sopra Bellinzona