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Da lineare a circolare Cosa possiamo fare per cambiare la nostra economia usa e getta?
Meret Meier, blog sostenibilità
17.7.2018
Riutilizzare anziché gettare nei rifiuti è il principio dell’economia circolare. Le possibilità d’impegnarsi per una maggiore sostenibilità sono molteplici, come è emerso da una serata di discussione GreenBuzz sul tema dell’economia circolare.
«Dal consumismo di massa alla circolarità di massa» – un principio scolpito negli obiettivi aziendali di Ikea, ma non solo. A metà maggio a Zurigo si sono date appuntamento 70 aziende di diversi settori per discutere insieme sul tema dell’economia circolare. In che modo è possibile passare da un’economia lineare a una sostenibile e circolare? Nell’economia circolare le materie prime dei prodotti non vengono incenerite o messe in discarica come accade nell’economia lineare, bensì totalmente reimpiegate in un nuovo processo di produzione. La serata di discussione è stata organizzata da GreenBuzz, una comunità che connette tra loro aziende e organizzazioni fornendo il necessario know-how per amministrare in modo sostenibile.
Materie prime riciclabili e sistemi di noleggio
Numerosi e svariati gli approcci discussi durante la serata. Vari rappresentanti di aziende e organizzazioni hanno presentato le proprie idee. Ikea ad esempio persegue una strategia in tre fasi per ottenere una maggiore circolarità. Innanzitutto per i suoi prodotti punta sulle materie prime riciclabili. Quale seconda misura la casa d’arredamento produce mobili costituiti da moduli assemblati, in questo modo si possono sostituire semplicemente i componenti rotti anziché dover sostituire l’intero mobile. E terzo, Ikea mette a disposizione dei propri clienti servizi di smaltimento convenienti e sta pianificando di noleggiare in futuro i propri mobili. In questo modo si dovrebbe ridurre lo spreco dei mobili che non servono più e che vengono gettati.
Il settore dell’arredamento non è l’unico a seguire questa strada, anche nel settore edilizio è possibile puntare su materiali rivalorizzati. Il sito web Madaster.com è una piattaforma che funge da biblioteca online pubblica, sulla quale si possono memorizzare tutti i materiali che sono stati impiegati per la costruzione di un edificio. Catalogandoli, i materiali ricevono un’identità e possono essere facilmente riutilizzati.
Meno è meglio
Un altro approccio riguarda la semplice rinuncia, al fine di ridurre il consumo di risorse. Il WWF ha presentato uno studio che analizza la compatibilità tra rinuncia e benessere. È possibile vivere con meno ed essere comunque felici? La risposta è sì, come è emerso dai dati raccolti. Gli intervistati sarebbero ad esempio pronti a ridurre la loro superficie abitabile in media a 36 metri quadrati oppure a limitare il tempo trascorso sotto la doccia a cinque minuti. Ciò che per una singola persona significa un piccolo passo, costituirebbe un grande passo per il nostro pianeta. Attualmente consumiamo a livello mondiale 1,7 terre. 0,7 terre di troppo se vogliamo che il nostro pianeta continui a rimanere abitabile.
Connessione anziché isolamento
Le idee per un’economia circolare e quindi più sostenibile sono svariate. In Svizzera aziende di diversi settori s’impegnano a favore dell’economia circolare. Per ottenere un effetto più incisivo non dovrebbero tuttavia essere isolate, ma agire insieme. Grazie alla connessione reciproca si possono scambiare i progetti di impegno sostenibile favorendo la nascita di nuove idee. GreenBuzz, con i suoi eventi organizzati regolarmente, mira esattamente a questo: sviluppare insieme una nuova mentalità per un futuro sostenibile.
Abbiamo chiesto a Marius Schlegel, esperto di servizi ecocompatibili, Mobile Aid nonché di politica energetica e climatica presso Swisscom, qual è il ruolo dell’economia circolare nel settore ICT e come possono impegnarsi, oltre alle aziende, anche i privati.
Marius Schlegel, che importanza ha l’economica circolare nel settore ICT?
Utilizzare il più a lungo possibile le risorse deve essere l’elemento centrale dell’economia circolare, non solo nel settore ICT. Questo permette di ridurre l’estrazione di materie prime dalla terra. La carta straccia ne è un ottimo esempio: raccogliendo la carta straccia e utilizzandola per produrne di nuova si evita il taglio degli alberi. Nel settore dell’ICT questo significa che le materie prime contenute negli apparecchi terminali (ad es. i cellulari) vengono riutilizzate per nuovo hardware a fine vita del dispositivo.
In che modo le aziende ICT possono adoperarsi a favore dell’economia circolare?
Nel panorama ICT elvetico esistono soluzioni settoriali consolidate dell’Associazione ICT. L’associazione mette a disposizione con Swico Recycling un sistema solidale di ritiro di apparecchi dismessi. Le aziende ICT e i punti vendita possono fornire un importante contributo all’economia circolare diventando membri di Swico Recycling e ritirando gli apparecchi venduti dismessi.
L’economica circolare non è in conflitto con il successo aziendale e la massimizzazione del profitto?
No. Già oggi è possibile riciclare molti materiali in modo conveniente dal profilo economico. La tendenza mostra che a lungo termine sempre più elementi saranno economicamente riciclabili. Quindi chi desidera ridurre i rischi finanziari nella propria catena di fornitura punta maggiormente sull’economia circolare.
In che modo l’economia circolare è in relazione con l’impegno per una catena di fornitura equa?
Aumentando sempre più la chiusura del ciclo delle materie prime, si modificano anche le catene di fornitura. Con i cosiddetti programmi «second life», che riparano o rivendono i dispositivi, Swisscom prolunga la durata di vita di questi prodotti e di conseguenza alleggerisce la catena di fornitura, in quanto la maggiore durata dei dispositivi riduce il consumo di materie prime. Tuttavia per ottenere delle catene di fornitura eque, oltre all’economia circolare occorre impegnarsi anche su altri fronti. A tale scopo noi di Swisscom attuiamo altre misure.
In che modo i clienti possono contribuire a un’economia circolare efficace?
Gli utenti ICT – privati e aziende – forniscono un contributo utilizzando il più a lungo possibile i dispositivi ICT e, infine, consegnandoli agli appositi punti di riciclaggio. Un approccio conforme al concetto di «urban mining», vale a dire che il materiale non viene estratto dalla terra, bensì ricavato dalle aree urbane e dagli utenti.
Oltre al riciclaggio, proponiamo ai nostri clienti privati quattro programmi concreti, affinché in particolare i cellulari possano essere utilizzati più a lungo. Con il programma Mobile Aid i clienti possono donare i vecchi cellulari, che vengono rivenduti e il ricavato devoluto interamente a SOS Villaggi dei bambini. Nell’ambito del programma di riacquisto Mobile Bonus, Swisscom riacquista al valore attuale i vecchi dispositivi dei clienti e li rivende. Quale terza misura, Swisscom esegue le riparazioni dei cellulari nel suo Repair Center. Inoltre per i clienti commerciali offriamo il programma specifico Mobile Bonus Business.
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