Digitale & Lifestyle Endometriosi: «porta aperta» ai trattamenti

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12.11.2018 - 16:10

Source: Covermedia

La scienza ha fatto passi da gigante per trovare una cura a questo comune e doloroso disturbo femminile.

Chi soffre di endometriosi può ora sperare di ricevere un trattamento efficace al più presto. Questa malattia colpisce circa 200 milioni di donne in tutto il mondo, e si manifesta quando parte del tessuto uterino cresce fuori dallo stesso organo. Questa crescita anomala può causare forti dolori e fastidi ginecologici, infiammazioni, sterilità e un aumento del rischio di sviluppare un tumore alle ovaie.

I ricercatori della Northwestern University, negli USA, stanno attualmente esplorando un modo per riprodurre le cellule che costituiscono l’involucro dell’utero. È la prima volta che una cellula staminale pluripotente indotta (conosciuta anche come iPS) viene «riprogrammata» per diventare una cellula uterina sana e rimpiazzare le cellule endometriali difettose.

«Questa è una grandissima scoperta», ha dichiarato il ginecologo Serdar Bulun, dell’università americana, che studia e ricerca trattamenti per l’endometriosi da 25 anni. «Abbiamo aperto le porte ai trattamenti per questa malattia».

Gran parte dello sviluppo della condizione ha a che fare con un ormone chiamato progesterone, che causa alle cellule dell’utero di attraversare le tube di Falloppio ed arrivare alla parte bassa dell’addome, dove si accumulano per poi essere disgregate durante il ciclo mestruale.

«Le donne colpite iniziano a soffrire da un’età molto giovane», continua l’esperto. «Dunque abbiamo visto giovani ragazze ancora a scuola che diventano dipendenti da farmaci oppioidi, che distruggono completamente le loro vite accademiche e sociali».

Le cellule iPS sono fatte con la pelle e il sangue delle stesse pazienti, e per questo non c'è il rischio che vengano rigettate dal loro sistema immunitario. Potenzialmente, possono anche essere riprogrammate per creare tutte le cellule nell’organismo e possono creare nuove copie di se stesse. Di conseguenza, se le cellule rispondono bene al progesterone e vengono trapiantate nell’utero con successo, possono rimpiazzare definitivamente le cellule endometriali difettose esistenti.

«Un giorno speriamo di ricostituire l’intero utero usando questo trattamento a base di cellule, impiegando quelle iPS della stessa paziente», ha concluso Bulun.

La ricerca è stata pubblicata per intero nella rivista scientifica Stem Cell Reports.

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