Digitale & Lifestyle I cibi grassi confondono il cervello

CoverMedia

22.6.2018 - 16:11

Source: Covermedia

L’elevato contenuto calorico di alcuni alimenti ci «inganna». Gli esperti ci spiegano perché.

Che i grassi e i carboidrati non siano i migliori amici della nostra forma fisica è risaputo, ma pochi di noi sono a conoscenza del fatto che tali cibi possono essere nemici anche del cervello.

Secondo una nuova ricerca condotta presso l’Università di Yale, negli Stati Uniti, sia i grassi che i carboidrati «confondono» il cervello, convincendoci a mangiare di più perché ci pare che quel particolare alimento contenga una maggiore quantità di sostanze nutritive.

Sotto analisi oltre 200 adulti dai 20 ai 30 anni di età, con un indice di massa corporea normale. Il team ha chiesto loro di osservare delle immagini di snack che contenevano grassi e/o zuccheri in abbondanza, effettuando nel mentre delle scansioni per monitorare le loro attività cerebrali. Ai partecipanti è stata anche data la possibilità di acquistare vari cibi, e la maggior parte di essi si è rivelato disposto ad investire maggiormente nei cibi più calorici.

«I nostri partecipanti sono stati molto accurati nel valutare le calorie dei cibi che contenevano grassi, e molto scarsi, invece, nel valutare quelle che provenivano dai carboidrati», ha spiegato la dottoressa Dana Small.

«Il nostro studio indica che quando entrambi gli elementi sono combinati, il cervello sembra sopravvalutare il valore energetico del cibo in questione».

Questo fatto sarebbe giustificato da un naturale processo di evoluzione.

«L’associazione dei vari cibi ai loro valori nutrizionali è un processo biologico che si è evoluto nel tempo al fine di definire attentamente il valore di un cibo, di modo che gli organismi possano prendere decisioni adeguate al riguardo», continua l’esperta.

«Per esempio, un topo non rischierebbe di correre allo scoperto ed esporsi ad un predatore se sa che il cibo che lo attrae gli fornisce poca energia».

Si tratta di un processo che si è evoluto nel corso degli anni, ma i cibi industriali che contengono molti grassi e carboidrati sono relativamente nuovi, e per questo il nostro cervello non sa con esattezza come gestirli.

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Cell Metabolism.

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